Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Zaia: «Il Prosecco si difende con un’etichetta identitaria»
La difesa del Prosecco? Per il governatore Zaia - che commenta l’«assalto» spagnolo, sta nell’etichetta: «Il marchio sia Prosecco, non quello del produttore». a pag.
PADOVA Doveva essere un luogo sicuro in cui mandare i propri figli. Invece quella canonica, tra paramenti sacri e incensi, si è trasformata in un posto da evitare, così come il padrone di casa. Perché il parroco ora è accusato di violenza sessuale su minore, un parrocchiano, e per questo sta affrontando davanti al giudice per le udienze preliminari di Padova, Margherita Brunello, un processo con rito abbreviato. Sotto inchiesta un giovane prete che, fino a qualche tempo fa, era il titolare di una delle parrocchie di Monselice, dove vive la presunta vittima, un quindicenne. Uno solo l’episodio contestato, un unico tentativo di approccio da parte del religioso che si sarebbe verificato nel luglio 2016. In una assolata giornata d’estate, il parroco avrebbe allungato le mani sull’adolescente, palpeggiandolo e spingendolo in modo tale da farselo sedere sopra, mimando poi un atto sessuale.
Il ragazzo, sfuggito a quelle pesanti attenzioni non richieste, ha raccontato tutto ai genitori, che hanno denunciato il parroco e si sono costituiti parte civile nel processo, assistiti dall’avvocato Marta Michelon. Il prete nel frattempo ha lasciato Monselice, in vista di un trasferimento. Non ha però mai raggiunto la nuova parrocchia per volontà del vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla che, dopo la vicenda di don Andrea Contin, il sacerdote al centro di una relazione a luci rosse con una parrocchiana, deve ora affrontare una nuova grana. «Non appena appresa la notizia, lo scorso settembre 2016 — recita una nota ufficiale — la Diocesi è intervenuta con alcune decisioni, per prudenza e rispetto delle persone coinvolte e per permettere al sacerdote di potersi difendere. In maniera preventiva il vescovo, già allora, aveva chiesto al sacerdote un periodo fuori Diocesi, in attesa della conclusione del processo a suo carico. Contemporaneamente è partita l’indagine canonica ed è stata informata la Santa Sede. Con l’avvio delle indagini a suo carico, reso noto al vescovo nei primi giorni di settembre 2016, per opportuna prudenza la nuova nomina è stata sospesa immediatamente e il presbitero è stato esonerato da qualsiasi incarico pastorale».
Ieri mattina il gup ha rinviato l’udienza preliminare a settembre: il 12 dovrà decidere se utilizzare o meno alcune intercettazioni telefoniche con le conversazioni dell’imputato tra il suo psicoterapeuta e il suo padre confessore. Il 28 settembre sarà discusso l’abbreviato. «In attesa degli esiti processuali — conclude la nota della Diocesi — rimangono amarezza e dolore per questa vicenda che, se dimostrata, adombra l’opera silenziosa e preziosa di tanti sacerdoti dediti al servizio delle proprie comunità».