Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Affogato nel fosso: confermate le condanne

Omicidio Lombardi, la Cassazione rigetta il ricorso della Procura: restano le pene «miti»

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TREVISO Istanza rigettata. Diventa definitiva la condanna per omicidio per Vania Lazzarato, 44anni e l’ex marito della donna, Amedeo Bonan, 55. A presentare ricorso in Cassazione per «illogicità della motivazion­e e mancato riconoscim­ento dell’aggravante della premeditaz­ione» era stata la Procura.

La coppia è stata condannata in primo grado per l’omicidio di Vito Lombardi, aggredito a colpi di mattarello e affogato in un fosso a Fontane di Villorba nel giugno del 2015. Lazzarato era stata condannata a 10 anni e 8 mesi; Bonan a 16 anni di reclusione. I due hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato e il giudice per l’udienza preliminar­e, Bruno Casciarri, accogliend­o la tesi degli avvocati difensori Roberta Canal e Stefania Pattarello, aveva escluso l’aggravante della premeditaz­ione contestata dalla procura riconoscen­do alla Lazzarato il concorso anomalo in omicidio. Dopo la lettura delle motivazion­i il pubblico ministero di Treviso, Mara Giovanna De Donà, che in primo grado aveva chiesto condanne per 30 anni a ciascuno per i due imputati, contestand­o l’omicidio volontario premeditat­o, aveva deciso di fare ricorso in Cassazione. Mercoledì la pronuncia con il rigetto del ricorso che ha di fatto reso definitiva la condanna per la coppia.

Una fine tremenda quella di Vito Lombardi, 46 anni, originario di Caserta, arrivato nella Marca negli anni ‘90. L’uomo, stando all’accusa, è stato ucciso perché era diventato scomodo per l’ex compagna e il suo ex marito. Il 19 giugno del 2015, un passante aveva trovato il corpo senza vita di Vito, riverso nel piccolo corso d’acqua tra i campi di Fontane; i sospetti dei carabinier­i del nucleo investigat­ivo di Treviso, erano caduti subito su Vania e Amedeo. Quando i militari erano andati a prelevare la coppia, Bonan aveva rischiato il linciaggio, tanta era la rabbia dei residenti per il brutale assassinio di Vito, che era ben voluto da tutti. La coppia aveva subito confessato, riferendo però di non aver avuto intenzione di uccidere ma di voler dare al 46enne «solo una lezione, poi degenerata». L’uomo era stato portato nei campi di Fontane, aggredito a colpi di mattarello e poi affogato in un canale d’irrigazion­e.

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In arresto Vania Lazzarato all’uscita della caserma dei carabinier­i

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