Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il Liberty europeo a Palazzo Roverella
Rovigo, dal 23 settembre «Secessioni Europee. L’onda della modernità»
APalazzo Roverella arriva la rivoluzione artistica dei Secessionisti. Monaco, Vienna, Praga e Roma i quattro universi degli artisti che hanno stravolto a colpi di pennello, ma non solo, l’arte agli inizi del Novecento.
Conto alla rovescia per l’esposizione intitolata «Secessioni Europee. L’onda della modernità» curata da Francesco Parisi che si terrà a Palazzo Roverella, nel cuore di Rovigo, dal 23 settembre prossimo sino al 21 gennaio del 2018. Una mostra realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Gustave Klimt, Franz Von Stuck, Felice Casorati, Josef Vachal sono alcuni tra gli autori presenti tra le 150 le opere complessive che potranno essere ammirate dai visitatori. La cura e l’allestimento espositivo è il frutto di quasi due anni di lavoro con il coordinamento di Parisi affiancato da una equipe scientifica composta dai più grandi esperti del tema della Secessione. «Una grande mostra che per la prima volta in Italia illustra ad ampio raggio e unisce tutte le Secessioni europee con ben quattro sezioni separate dedicate agli artisti che le hanno caratterizzate», spiega il responsabile dell’allestimento Francesco Parisi.
Sezioni tematiche che scandiscono la mostra che si apre cronologicamente con la Secessione di Monaco, con opere prodotte tra il 1898 e il 1910 dando spazio al Lucifero di Von Stuck, di cui sarà presente anche il bozzetto preparatorio, oppure la Maria di Carl Strahatman. Si passa poi alle stanze del Roverella dedicate agli artisti secessionisti viennesi tra i quali, a spiccare, sarà il simbolismo astratto e razionale di Gustave Klimt. Di lui saranno presenti opere fondamentali sia di pittura come Amiche e Signora con il cappello su sfondo rosso ma anche di grafica come ad esempio il manifesto della prima mostra della Secessione.
Il viaggio nella modernità dei segni e dei simboli prosegue con la sezione dedicata alla Secessione di Praga che prese forma in Europa in una serie di gruppi di artisti più o meno organizzati. Tra i più influenti Jan Konupek e la sua splendida Salome fino allo scultore Jaroslav Horejc ed il suo magnifico Orpheus. Ultima tappa, quella della Secessione di Roma che ha dato vita a una formula d’arte meno simbolica e più aperta allo sviluppo di linguaggi differenti. Esposti un’inedita Ada di Felice Casorati dai riflessi turchesi, pezzo prezioso di una collezione privata, e ancora il veneziano Guido Cadorin con Chimono, opera del 1914.
Saranno esposti anche i bozzetti del manifesto della Secessione di Roma realizzati da Giacomo Balla che poi si ritirò dal movimento. Il manifesto venne poi realizzato da Leandro Terzi.