Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Comune ai no global, scontro politico L’ira dei poliziotti Sala concessa dopo l’assalto in piazza: «Sbigottiti»
E il segretario Pd Bisato: «Violenza, mai compromessi»
PADOVA La sala del Comune di Padova concessa ai no global del centro sociale Pedro dopo gli scontri di piazza con la polizia di lunedì, durante una contro manifestazione a quella di Forza Nuova contro lo ius soli, sta provocando uno scontro nella composita maggioranza di centrosinistra del neo eletto sindaco Sergio Giordani. Durissimo il sindacato di polizia: «Siamo sbigottiti, le istituzioni stiano alla larga dai centri sociali». Salvini: «Padovani, tenetevi i no global in municipio».
possono vietare o limitare le manifestazioni di piazza: su questo la costituzione è chiarissima. Chi ca... sono quelli del Pedro per decidere chi va o non va in piazza? Certo, il dialogo serve, lo cercherei, ma non si può parlare con chi va ai cortei con le bombe carta». Scontri a inizio mandato, dopo gli anni di Bitonci, mai digerito da parte della città: un segnale del Pedro? «Può darsi - ancora Zanonato -. Intanto noto che sono stati calmi e buoni negli anni di Bitonci. Ora si muovono per creare problemi a questa nuova esperienza politica». Perché contrasterebbero una giunta a loro più vicina? «Perché? É la favola dello scorpione che si fa portare dalla rana dall’altra parte del fiume e la punge a metà del guado. “E’ la mia natura”, dice lo scorpione...». Centri sociali «ostacoli» ma per la sinistra? Può valere anche per Giustina Destro, ex sindaco di Padova per Forza Italia (sconfisse Zanonato e né subì la rivincita), in prima linea per Giordani a giugno. «Sono sorpresa in negativo per l’accaduto - dice -. Non era mai successo prima che fosse concessa una sala del Comune, dove, pure, dovrebbero poter entrare tutti, a persone che non hanno valenza istituzionale, ma soprattutto che sia avvenuto all’indomani degli scontri». Dialogo impossibile? «Ritengo che si debba dialogare con queste realtà, ma stando fermi, senza farsi imporre temi e modi. Gli scontri di lunedì sono una ferita per la città. Sindaco, vicesindaco e giunta dovranno riflettere su questa cosa...». «Quella di concedere o meno una sala del Comune è una valutazione che spetta al sindaco ed eventualmente la giunta», dice Alessandra Moretti (idem sentire per il segretario veneto del Pd, Alessandro Bisato, che aggiunge: «Mai compromessi con la violenza»). Consigliere regionale Dem, l’avvocato Moretti va oltre il contingente: «Francamente, tutto questo dibattito mi pare riportarci a sessant’anni fa. Viviamo un periodo di nazionalismi sempre più accesi, che creano contrasti sempre più forti. Noi, figli e nipoti di persone che hanno lottato contro il fascismo, dobbiamo restare aggrappati a quei valori ma, poiché siamo nel 2017, mi auguro che queste forme di estremismo cessino».
Finale a Matteo Salvini. Il «capitano» della Lega è serissimo ma in fondo gioca. «Io rispetto il voto dei cittadini. I padovani un mese fa hanno scelto e, secondo me, hanno scelto male. I padovani che sono rimasti a casa invece di andare ai seggi adesso si staranno pentendo. Chiaro che il Pedro noi l’avremmo sigillato, ci saremmo passati sopra con le ruspe. Ora c’è un sindaco che li invita a palazzo... Certo, noi non molliamo. Pensiamo a fare l’opposizione con fermezza, e a rivincere a Padova quanto prima. Ai padovani che sono rimasti a casa o hanno votato altro dico: beccatevi il Pedro ospite in Comune». (r.piv.)
Zanonato L’uso della sala non mi scandalizza ma non è accettabile la violenza Salvini Avessimo vinto noi, avremmo sigillato il Pedro, con le ruspe Saia La nostra coalizione è composita e per questo dev’essere moderata