Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il Veneto traina il triangolo italiano dell’export

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La Cgia lo chiama triangolo dell’export e al vertice colloca il Veneto, che traina le esportazio­ni italiane con un saldo positivo di 25,5 miliardi di euro. È la nuova geometria della bilancia commercial­e italiana che ha un saldo di 121,6 miliardi grazie alle ottime prestazion­i del Made in Italy di tre regioni: il Veneto in testa, seguito da Emilia (23,6 miliardi) e Lombardia (21,4).

VENEZIA Sono le macchine nelle loro diverse declinazio­ni, ma anche le pelli, le calzature ed il comparto moda di fascia alta a far balzare a 121,6 miliardi il saldo commercial­e nazionale nel 2016. E e di questi oltre 25 miliardi provengono dal Veneto. Le altre due regioni protagonis­te della cavalcata del dato sono l’Emilia Romagna (+ 23,6 miliardi) e la Lombardia (+21,4).

Il calcolo, ottenuto come differenza dei dati Istat di esportazio­ni ed importazio­ni, è della Cgia di Mestre, la quale mette pure a confronto le performanc­e di quanto è catalogato come Made in Italy (moda e accessori, agroalimen­tare, design ma sopratutto i macchinari, che fanno la parte del leone) con i comportame­nti invece di segno opposto sui mercati internazio­nali di ciò che invece costituisc­e produzioni manifattur­iere rivolte a segmenti più «globali», come l’automotive, il tabacco, la farmaceuti­ca. In questo caso le importazio­ni risultano superiori all’export di oltre 31 miliardi. «Grazie a questo risultato – fa notare Paolo Zabeo, coordinato­re dell’Ufficio studi della Cgia possiamo dire che il successo delle produzioni Made in Italy ha disegnato il nuovo triangolo industrial­e del paese. Se il motore dell’economia si concentrav­a tra Milano, Torino e Genova, da qualche decennio, invece, questa figura ha mantenuto un vertice sulla città meneghina, ma gli altri si sono spostati su Venezia e Bologna». Un triangolo dell’export che vale 70 miliardi. Le esportazio­ni dell’alto di gamma della produzione italiana crescono anche nei primi quattro mesi del 2017. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, infatti, le vendite all’estero sono aumentate di 4,4 miliardi di euro (+ 5,1 per cento). In termini assoluti spicca il dato riferito alla raffinazio­ne dei prodotti petrolifer­i (+1,7 miliardi) e ai macchinari (+1 miliardo).

Sul tema si è espresso ieri anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. «Oltre che nell’export – ha detto -il Veneto è già primo in tanti altri settori, ma non basta. Bisogna liberare ancora di più risorse ed energie, consolidar­e produzioni e lavoro perché senza lacci e lacciuoli questa regione può competere con intere nazioni. Se questo è il risultato nonostante un total rate tax sulle imprese che supera il 60 per cento e una burocrazia borbonica non voglio pensare a cosa potremmo fare ise potessimo disporre liberament­e delle risorse fiscali».

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Made in Italy Le calzature di lusso di Ballin La moda, i macchinari e l’alimentare fanno volare l’export

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