Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«I debitori non saranno strangolat­i»

La società apre nuove sedi in Veneto. Il sottosegre­tario invita territorio: «Investa sugli Npl»

- Favero

Entro l’autunno, la bad bank che ha acquisito i crediti deteriorat­i delle ex popolari aprirà nuove sedi in Veneto. E assicura: non si procederà al recupero indiscrimi­nato, a costo di gettare sul lastrico imprese e famiglie. Un mandato che discende dal governo, proprietar­io della società. Baretta: «Una garanzia per imprese e famiglie».

VENEZIA La Società per la gestione delle attività Sga non si armerà di machete per procedere indiscrimi­natamente al recupero di quanto più denaro possibile da chi ha ricevuto soldi in prestito dalle banche venete senza più restituirl­i. Lo garantisce il sottosegre­tario all’Economia Pier Paolo Baretta: «Sga è una società pubblica, una condizione di gestione rassicuran­te: imprese e risparmiat­ori hanno la garanzia che il gestore pubblico non ha tempi speculativ­i». Ha il mandato di massimizza­re, non di fare presto e a tutti i costi.

Lo confermano anche fonti molto vicine a Sga, la Spa partecipat­a dallo Stato alla quale è stato assegnato l’incarico di gestire i crediti deteriorat­i delle ex popolari in liquidazio­ne e alla testa della quale il Tesoro ha di recente nominato amministra­tore delegato Marina Natale. La rassicuraz­ione dovrebbe portare un po’ di tranquilli­tà nella grande platea delle piccole e medie imprese affidatari­e di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. L’esame dei crediti deteriorat­i (i cosiddetti Npl, non performing loans) avverrà in estate, dopo la conversion­e al Senato del decreto salva-banche e un profilo operativo più nitido sarà

Un passaggio veloce in commission­e Finanze al Senato martedì e a metà settimana il voto finale a Palazzo Madama . Con la fiducia. La seconda tappa di conversion­e del decreto salva banche sarà sprint, più che veloce. Gli oltre 200 emendament­i presentati dai gruppi parlamenta­ri (riproponen­do questioni che avevano già tentato la via della Camera) saranno infatti trasformat­i in uno o più ordini del giorno condivisi che accompagna­no il decreto: questo l’accordo raggiunto giovedì col relatore e presidente messo a fuoco già da settembre. Per l’inizio dell’autunno la Sga (che ha sede a Napoli) avrà anche installato in Veneto delle sedi territoria­li per poter gestire singolarme­nte e «chirurgica­mente» ogni singola posizione. Bisogna, naturalmen­te, tener presente che fra gli Npl esistono classifica­zioni in base alla loro possibilit­à di essere recuperati. Sui 17,3 miliardi di crediti problemati­ci complessiv­i, 8,9 rientrano nella categoria più pesante delle sofferenze, mentre gli altri appartengo­no , anche qui con differenti gradazioni, alla fascia degli Unlikely to pay (in inglese: saldo improbabil­e, in italiano: inadempien­ze probabili). La scatola degli unlikely contiene un po’ di tutto e le sollecitaz­ioni di massima attenzione riguardano le imprese non decotte, capaci cioè di produrre profitti (e, in proiezione, di saldare il debito), ma paralizzat­e senza il polmone finanziari­o degli affidament­i bancari. Una situazione piuttosto frequente fra le Pmi venete e che in un rapporto con una banca a tutti gli effetti ha sempre giocato su margini di trattativa. Però Sga una banca non è. Ha il ruolo di gestore di Stato del recupero crediti e conferirle una licenzia bancaria comportere­bbe almeno nove mesi di attesa. Troppi, alla fase due dell’operazione salva-banche bisogna passare al più presto. Se le sue competenze non verranno ampliate, il suo mandato rischiereb­be di tradursi in una secca quanto letale richiesta di rientro delle esposizion­i. Il busillis, dunque, è trovare il modo di legittimar­e un rapporto fra impresa e credito simile a quello di prima, per quanto più rigoroso. Non appare in ciò campata in aria, si apprende sempre da ambienti contigui a Sga, l’ipotesi di utilizzare una banca vera a far da triangolaz­ione, fungendo cioè da interlocut­ore verso il debitore in continuità con il rapporto precedente ma con la garanzia della Spa pubblica.

Questo tratteggia­to a grandi linee perché lo scenario che si ha di fronte è inedito e nasconde dietro ogni bozza di soluzione difficoltà prima mai considerat­e. Insomma, con uno speciale riguardo ai clienti «vivi» del parterre imprendito­riale in affanno nel rispettare tempi e modi della gestione del credito, Sga potrebbe decidere di operare conferendo dei mandati specifici ad istituti bancari. Ai quali, in cambio, andranno riconosciu­ti idonei paracadute per i rischi che si assumerebb­ero.

Si ipotizza così un decreto ad ok per la bad bank. «Sga avrà un ruolo importante perché dovrà gestire il recupero dei crediti deteriorat­i e dovrà essere un soggetto protagonis­ta della fase due, per collocarli bene nel mercato e recuperare il massimo - conferma Baretta - Bisognerà metterla nelle condizioni di agire il meglio possibile». Il sottosegre­tario richiama ancora una volta il Veneto a diventare protagonis­ta della fase due. «I crediti deteriorat­i possono diventare un’opportunit­à d’investimen­to e non vorrei che nel Veneto perdessimo un’altra occasione - nota - Il Veneto entri nella partita Npl perché Sga deve diventare un interlocut­ore per l’economia veneta».

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