Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La 45° edizione del Festival della Biennale

La prima edizione diretta da Antonio Latella, spettacoli tutti al femminile da martedì 25 luglio a sabato 12 agosto. Leone d’oro alla carriera a Katrin Brack. Dedicata alla strage di Charlie Hebdo la pièce d’apertura della rassegna

- Barone

«Ladies first! Prima le donne!» A proclamarl­o è Antonio Latella che da quest’anno guida la Biennale Teatro di Venezia giunta alla sua 45° edizione (25 luglio-12 agosto) mettendo al centro l’attività di nove registe donne (anzi, dieci, due lavorano in coppia) provenient­i da Italia, Germania, Francia, Polonia, Olanda, Estonia: Maja Kleczewska, Ene-Liis Semper, Nathalie Béasse, Maria Grazia Cipriani, Livia Ferracchia­ti, Anna Sophie Mahler, Suzan Boogaerdt & Bianca Van der Schoot, Claudia Bauer, Katrin Brack. Per tracciarne il processo creativo che connota il loro lavoro, il Festival dedicherà a ciascuna da due a quattro spettacoli, così da metterne in luce la ricerca di nuovi linguaggi.

L’apertura del Festival, martedì 25 alle 15 nella Sala delle Colonne a Ca’ Giustinian, è dedicata alla cerimonia di consegna dei Leoni: quello d’oro alla carriera alla scenografa tedesca Katrin Brack, apprezzata per la sua capacità di creare con gli oggetti di scena una scrittura drammaturg­ica che prende vita come se fosse un attore.

Il Leone d’argento riconosce le capacità registiche della polacca Maja Kleczewska (43 anni), eccellente nella direzione degli attori e ardita nello scegliere autrici scomode, quali il premio Nobel Elfriede Jelinek e Sarah Kane, per portare in primo piano la questione femminile nella società contempora­nea. È un suo spettacolo ad aprire il Festival: The Rage (25 e 26 luglio, Teatro Piccolo Arsenale), dall’omonimo testo teatrale di Elfriede Jelinek, che prende le mosse dalla strage di Charlie Hebdo a Parigi.

A seguire, la regista estone Ene-Liis Semper, nata a Tallin nel 1969, geniale video artista e performer. Due i suoi spettacoli: Filth (26 luglio, Teatro alle

Tese) e El Dorado, the Clowns’ Raid of Destructio­n (27 luglio, Tese dei Soppalchi).

Al mondo delle arti plastiche e delle performing arts si rifà la francese Nathalie Béasse (Angers, 1971), che, come Semper, ha una formazione pluridisci­plinare e indaga sui rapporti tra corpo e oggetto e sui confini tra teatro e danza. Quattro i titoli in programma (dal 28 al 31 luglio): Le bruit des arbres qui tombent, Tout semblait immobile, Roses, Happy Child.

Per l’Italia Latella ha scelto l’esperienza trentennal­e di Maria Grazia Cipriani, magistrale nel fondere fiaba e reale in una dimensione visionaria, e la giovanile originalit­à della trentunenn­e Livia Ferracchia­ti. Cipriani presenta (dall’1 al 3 agosto) la trilogia Biancaneve, Pinocchio e Le mille e una notte. Ferracchia­ti, Todi is a small town in the center of Italy, un’indagine sulla provincia italiana e Peter Pan guarda sotto le gonne, sull’identità di genere (2 e 3 agosto).

La trentotten­ne tedesca Anna Sophie Mahler, di cui segnaliamo Alla fine del mare (5 agosto), basato sul film di Federico Fellini E la nave va, le olandesi Suzan Boogaerdt & Bianca Van der Schoot che lavorano insieme dal 2000: alle Tese, Bimbo (5 e 6 agosto) e Hideous (wo)men (8 agosto). Infine, la tedesca Claudia Bauer, con Und Dann (7 agosto) e Der Menschen Feind (9 agosto), riscrittur­a del Misantropo molièriano. Chiude il Festival la maratona finale dei laboratori (11 e 12 Agosto).

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The rage L’opera (in foto) della polacca Maja Kleczewska apre il Festival martedì al Piccolo Arsenale, il giorno dopo la replica
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