Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’ira dei poliziotti contro Palazzo Moroni
I sindacati degli agenti: «Sbigottiti, le istituzioni stiano alla larga dai movimenti estremisti»
PADOVA Dopo gli scontri con i no-global, i cinque agenti rimasti feriti (di cui uno in modo serio), resta la rabbia. E nel mirino dei poliziotti finisce - oltre ai militanti del Pedro che lunedì hanno ingaggiato la battaglia per impedire un corteo di estrema destra – la nuova amministrazione comunale di Padova, «colpevole» di aver concesso una sala del municipio ai rappresentanti del centro sociale per dare la loro versione di quanto accaduto.
«Non sta a noi fare le valutazioni di carattere politico – dice il segretario provinciale del Sap, Mirco Pesavento - ma che Palazzo Moroni ospiti così allegramente una compagine di un centro sociale, offrendo uffici del Comune a chi si è reso protagonista di quelle violenze, ci lascia sbigottiti. Che sia chiaro: non è uno schierarsi ma, fino a prova contraria, le violenze perpetrate nei confronti delle forze dell’ordine, hanno nomi e cognomi e una chiara collocazione di carattere politico. Ci chiediamo se questi fatti faciliteranno ancora di più l’azione di questi personaggi, il cui intento è sempre quello di attentare alla sicurezza di chi deve garantire l’ordine pubblico».
Critica anche la Ugl Polizia, che si dice «stanca di dover sentire di conferenze stampa tenute per di più in palazzi istituzionali, come quella del Pedro. Dare spazio a violenti, molti dei quali pregiudicati per gravi reati contro l’ordine pubblico e la persona, non è un metodo accettabile. Lavorare in queste condizioni è ormai impossibile. Sosteniamo che chi va in piazza per manifestare il proprio sacrosanto pensiero, debba andarci quantomeno disarmato, senza necessità di portare bombe, scudi e caschi nel tentativo di difendersi da un fantomatico nemico».
Al coro delle proteste si aggiunge anche Loris Frison, del Coisp: «È stata una decisione infelice: l’amministrazione comunale non poteva non sapere dove sarebbero andati a parare i no global, nella loro conferenza stampa allestita a Palazzo Moroni. Hanno accusato la polizia di aver provocato gli scontri, quando le immagini delle telecamere dimostrano l’esatto contrario»
Per il segretario regionale del Siulp, Silvano Filippi, «è ora di smetterla: le istituzioni devono tenersi alla larga dai movimenti estremisti. E questo vale per l’attuale giunta di centrosinistra che lascia entrare in Comune i no global, come per Bitonci, che incontrò gli ultrà di destra del Calcio Padova. La violenza va sempre condannata. E comunque non capisco i centri sociali: rifiutano le istituzioni e poi le inseguono. Non si può essere “disobbedienti” a corrente alternata».