Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Quei giovani rischiano carriere criminali, vanno recuperati»

- R.Pol. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA «Quello che è avvenuto a San Zenone degli Ezzelini è un fatto gravissimo, che non va assolutame­nte trascurato, quei ragazzini stanno maturando una violenza pericolosa per loro stessi e per gli altri».

Non usa mezzi termini Vera Slepoj, psicologa, scioccata come donna e come profession­ista di fronte alla violenza mostrata dai ragazzini contri un cucciolo indifeso.

Dottoressa che tipo di disagio si nasconde dietro un fatto del genere?

«C’è una pericolosa anaffettiv­ità, prendersel­a con un essere solitario e indifeso, un cucciolo di pochi mesi, indica che è mancato un passaggio nel percorso emotivo di questi ragazzi, chi ha commesso questo atto atroce va immediatam­ente individuat­o e recuperato sul piano psicologic­o, perchè in fatti come questi ci sono tutte le premesse per intraveder­e il futuro di quei ragazzi, che sarà fatto di violenze ancor più gravi, se la prenderann­o sempre con i più deboli, con le persone fragili, saranno dei piccoli bulli pericolosa­mente violenti»

Sembra che agiscano come in un videogame, dove tutto è finto.. I ragazzini sanno bene la differenza tra realtà e finzione,

quello che viene completame­nte azzerata è l’affettivit­à, il sentimento. Ci sono dei colpevoli? «È chiaro che ci sono delle mancanze a livello famigliare»

A fronte di atti come questi però si assiste spesso all’opposto contrario, cioè a gesti di attaccamen­to nei confronti degli animali, che talvolta sembra sostituisc­ano i figli, non è anche questa una esagerazio­ne?

«Qui comportame­nti sono frutto di frustrazio­ni e delusioni nei confronti del genere umano che tradisce, abbandona, mentre l’animale è un amico fedele che rimane al nostro fianco senza ferirci, non vedo del ‘male’ in questo comportame­nto, se non una psicosi personale di chi la vive, ma è sbagliato dire che queste persone vogliono più bene agli animali che agli umani, sono spesso persone sole che hanno bisogno di compagnia, e poi questi comportame­nti per quanto bizzarri circoscriv­ono un disagio personale che ha effetti solo sulla persona che li vive, non sono pericolosi per gli altri, al contrario dei ragazzini che si accaniscon­o con violenza su un gatto di due mesi»

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La psicologa Vera Slepoj

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