Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Gli «deviano» la linea sul falso 112 «A tuo figlio serve subito denaro»

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detto di essere un assicurato­re che era stato sul luogo dell’incidente e mi ha detto che servivano quattromil­a euro per evitare i guai a mio figlio. Davanti alle insistenze ho capito che ero davanti ad un tentativo di truffa».

All’anziano, che risiede a Mogliano, è andata bene ma si tratta di un tentativo di raggiro completame­nte nuovo per la Marca. A Zelarino, in provincia di Venezia, a Novembre del 2015, un simile tentativo era sfumato. La vittima si era tutelata facendo il 113 dal cellulare. Le indagini della polizia hanno accertato in quell’occasione che il bandito aveva manomesso la cabina della Telecom.

Nel caso del pensionato moglianese potrebbe essere successo qualcosa di simile. La linea potrebbe essere stata interrotta prima di arrivare al centralino numerico. Il 112 infatti non viaggia sulla linea tradiziona­le ma fino alla prima cabina ci arriva comunque via filo. Per questa ragione il cavo deve essere stato «intercetta­to» a poca distanza dall’abitazione. Un’evoluzione della tecnica usata per truffare gli anziani, piaga particolar­mente diffusa soprattutt­o durante l’estate.

Più articolati due tentativi che presentand­o delle analogie con quello di Mogliano, andati a segno in provincia di Genova e di Modena. In questi due casi sarebbe stata manomessa la cabina Telecom e alle vittime veniva suggerito di comporre prima il prefisso della città e poi il numero 112 permettend­o così ai banditi senza scrupoli di dirottare la chiamata al complice e convincere la povera vittima a pagare.

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