Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il Bo e gli stipendi votati dagli studenti I professori si dividono

- Di Alessandro Macciò

PADOVA Il nuovo regolament­o del Bo, che prevede stipendi decisi anche dagli studenti, divide i professori. «È giusto». «No, è solamente una boutade».

hanno esperienza in materia di valutazion­e e non hanno un metro di paragone, per cui possono dare un 7 e un 8 per dire la stessa cosa. Gli utenti valutano anche in base alle loro attese implicite: all’inizio del corso serve un patto formativo con cui il docente annuncia quello che farà e che quindi sarà giusto valutare, altrimenti rischia di essere penalizzat­o da variabili che non controlla come un’aula inadeguata». Insomma, l’apertura agli studenti è solo il primo passo: «Chi ha definito questa linea politica ora deve indicare una modalità di attuazione e una forma di supporto ai docenti — prosegue Gubitta —. E poi bisogna sperimenta­re per evitare l’effetto boomerang: i ragazzi devono capire che l’Università si fida di loro e gli dà una responsabi­lità da non sprecare». Per Gubitta i vantaggi superano le controindi­cazioni: «Che qualche studente cerchi di fregare il docente e che qualche docente faccia l’opportunis­ta è un pericolo astratto, insito in

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