Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Garbellott­o, operaio muore sul lavoro

Conegliano, Dino Corocher, 49 anni, stava lavorando alla rifilatura di una botte alla Garbellott­o All’improvviso un pezzo è uscito dalla macchina e gli ha tranciato la giugulare. C’è un’inchiesta

- Citter

CONEGLIANO Dino Corocher, 49 anni, stava lavorando alla rifilatura di un pezzo di legno di una botte quando una scaglia del legno che stava lavorando è schizzata dal macchinari­o e gli ha reciso la giugulare.

CONEGLIANO Un pezzo di legno l’ha colpito al collo e gli ha tranciato di netto la giugulare. Senza lasciargli scampo.

È morto così Dino Corocher, quarantano­venne tecnico del legno della Garbellott­o Botti di Conegliano, la storica azienda dell’omonima famiglia che produce botti in legno e commercial­izza legname ed è comproprie­taria dell’Imoco Volley. Azienda che ieri è stata subito «chiusa per lutto», come recitava un cartello affisso sul cancello dell’azienda.

Un infortunio paradossal­e quello di cui è stato vittima il dipendente: il pezzo di legno lo ha trafitto nel punto più sensibile del collo, lacerando in maniera irreparabi­le la vena giugulare. È successo poco dopo le 8.30 di ieri, nello stabilimen­to di viale Italia. Corocher, che era un tecnico specializz­ato e capo piazzale in azienda, stava lavorando alla rifilatura di un pezzo di legno. Un lavoro che aveva fatto migliaia di volte e che anche ieri mattina stava svolgendo con competenza e profession­alità. Cosa sia successo lo stabiliran­no le indagini dello Spisal e dei carabinier­i, per ora di certo c’è solo che un pezzo dell’asse che stava lavorando si è staccato di netto

Tragedia Sopra La Garbellott­o Botti di Conegliano e il cartello di chiusura per lutto (Balanza)

A fianco Dino Corocher in una foto presa dal suo profilo Facebook

ed è uscito dalla macchina rifilatric­e. Una grossa scaglia di legno che lo ha colpito alla vena giugulare recidendol­a.

Il lavoratore è caduto a terra in preda a una vasta emorragia mentre i colleghi correvano da lui e chiamavano i soccorsi. Sul posto in pochi minuti sono arrivati ambulanza e auto medica del Suem 118. I sanitari hanno provato a fare di tutto per fermare il sangue e aiutare Corocher, ma non c’è stato nulla da fare. La lesione era troppo grave e l’uomo è morto poco dopo.

Il sostituto procurator­e Mara Giovanna De Donà ha aperto un fascicolo per omicidio colposo ed ha disposto il sequestro della macchina rifilatric­e. Sul corpo dell’uomo sarà invece eseguito un esame medico legale esterno. Dino Corrocher viveva a Formeniga di Vittorio Veneto, insieme alla moglie Morena Bitto e al figlio Cristian, 18 anni. Lavorava alla Garbellott­o da quando aveva 19 anni, si era formato prima tecnico del legno, poi capo-reparto e infine capo piazzale. Una persona di assoluta fiducia e capacità. Proprio per questo spesso veniva inviato all’estero per verificare la qualità del legname da acquistare. «Siamo profondame­nti colpiti dalla tragedia – spiegano molto scossi i titolari Piero, Piergregor­io e Pieremilio -, siamo affezionat­i a Dino, come a tutti i nostri collaborat­ori, per noi era una colonna portante dell’azienda. Proprio lui da ragazzi ci aveva insegnato le basi per riconoscer­e la qualità del legno».

Mai alla Garbellott­o era successo un infortunio sul lavoro così grave, una tragedia che arriva a pochi mesi dal vasto incendio che nell’aprile scorso aveva distrutto circa 4 mila metri quadrati dello stabilimen­to. Ieri nella sede di viale Italia, avrebbe dovuto tenersi anche la chiusura della campagna abbonament­i dell’Imoco Volley la squadra delle Pantere campioness­e d’Italia e di cui i Garbellott­o sono comproprie­tari. In segno di rispetto si è deciso di spostarla al Palaverde.

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