Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Le carte
VICENZA Con la chiusura delle indagini preliminari si scoprono le carte in mano alla procura. E tra queste i verbali di interrogatorio. In primis quello dell’ex presidente Gianni Zonin, torchiato nel marzo scorso, in ben due giornate, dai pm titolari dell’inchiesta monstre. «La strategia del cda della banca è stata quella di protezione del socio, nel senso di tranquillizzarlo con scelte di buon senso» ha riferito Zonin, respingendole accuse, puntando il dito contro l’ ex direttore Samuele So rato .« All’ inizio 2015 So rato aveva proposto di rimandare la valutazione delle azioni confermando il prezzo di 62,5 euro del 2014 ha spiegato l’ex presidente - e aveva motivato questa scelta con l’entrata in vigore della riforma legislativa che imponeva la trasformazione della banca in Spa. Sorato - ha proseguito Zonin - voleva “congelare” il valore dell’azione, sapendo che quello del 2015 sarebbe stato più basso di quello del 2014. Io ero contrario: ritenevo fosse contrario allo stato sociale». Il resto è storia: la Bce obbliga Bpvi a fare il prezzo incorporato anche della perdita e nell’assemblea di aprile 2015, quando le azioni scendono a 48 euro, Zonin viene fischiato per la prima volta.
E questo è solo uno dei tantissimi «capitoli» della storia di Bpvi sulla quale procura e guardia di finanza hanno investigato. Un lavoro mastodontico. Uno sforzo colossale. A partire dalle cifre. Basti dire che sono circa mezzo milione le pagine che compongono i fascicoli sul crac Bpvi, oltre 113 milioni (sì, avete letto bene, milioni) le email acquisite e passate al setaccio dai militari,