Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Madonnina, arriva il controllo di vicinato Manildo vieta l’alcool attorno al residence

In quartiere anche le telecamere di sicurezza. Grigoletto: «La Prefettura deve intervenir­e»

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TREVISO Era nato come una sorta di esperiment­o sociale: i cittadini che controllan­o i cittadini.

A poco a poco è diventato un modello, studiato dai Comuni limitrofi. E adesso si ingigantis­ce ancora. È il controllo del vicinato, ossia la decisione di unire le forze di polizia locale e residenti attraverso mezzi molto pragmatici – come un gruppo WhatsApp – ma che alla fine si concretizz­ano in un reale migliorame­nto della sicurezza del territorio: ubriaconi, accattoni molesti, piccoli pusher vengono individuat­i e segnalati alle forze dell’ordine in pochissimo tempo. E da ieri il controllo di vicinato è attivo anche alla «Madonnina» e saranno anche installate alcune telecamere per la videosorve­glianza della zona, d’accordo con i residenti e l’amministra­tore dei condomini, Peruzzo. Così, adesso, Treviso sarà ancora più controllat­a, dopo che nei passati mesi il controllo di vicinato era stato attivato a San Zeno, Sant’Antonino, Santa Maria del Rovere e San Giuseppe oltre alle tre zone sperimenta­li del centro storico. È questo il risultato dell’incontro dell’altra sera a Ca’ Sugana tra i residenti e l’assessore alla Sicurezza Stefano Grigoletto. Una decisione che avviene mentre il sindaco Giovanni Manildo ha firmato l’estensione dell’ordinanza «No alcol» nei parchi e giardini pubblici in tutta la zona del residence: un’ ordinanza - «che durerà per sei mesi, poi vedremo» ha detto ieri Manildo in consiglio comunale -, simile a quella già firmata per i giardini di Sant’Andrea, ma differente rispetto a quella che vieta la vendita di alcolici nel pomeriggio al Pam (ordinanza all’attenzione della giunta, che non esclude di volerla estensu

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