Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Tutti gli scenari che si aprono
«Good bank», «bad bank», crediti deterioriati, obbligazionisti, ex soci: cosa succederà adesso. Molti e complessi sono gli scenari che si apriranno.
VENEZIA Con la liquidazione coatta amministrativa (Lca) di Banca Popolare di Vicenza (Bpvi) e Veneto Banca, approvata definitivamente ieri in Parlamento, inizia una nuova era per chi è coinvolto a vario titolo nel ko dei due istituti di credito. Con qualche certezza in più, ma anche tante incognite, dubbi interpretativi e scelte ancora da compiere.
Innanzitutto si dovrà decidere quali parti delle due banche e delle loro attività passeranno al «Cavaliere bianco» Intesa Sanpaolo che ne salverà la parte buona, quella potenzialmente redditizia, la cosiddetta «good bank» e quali invece finiranno nella «bad bank», la «banca cattiva» a gestione pubblica che dovrà occuparsi di crediti deteriorati e settori decotti, in entrambi i casi con relativo personale.
Poi c’è tutto il mondo di chi «avanza» soldi in qualche modo dalle due ex Popolari che non esistono più. Chi sta meglio sono i cosidetti obbligazionisti «senior», quelli che hanno acquistato titoli blindati a norma di legge: rimborso del 100% dell’investimento e continueranno a ricevere i rendimenti (le cedole) dal nuovo padrone Intesa Sanpaolo.
Un’altra categoria ha una garanzia piuttosto forte, ma non totale: in base all’articolo 6 del decreto legge n. 99 del 25 giugno scorso - da ieri legge - persone fisiche, imprenditori individuali e/o agricoli o coltivatori diretti che, al momento della Lca detenevano bond subordinati, sottoscritti o acquistati prima del 12 giugno 2014 direttamente dalle banche, potranno rivolgersi al Fondo di solidarietà già istituito per le quattro banche liquidate nel novembre 2015 (il Banco Etruria per intenderci). L’obiettivo? Recuperare l’80 per cento dell’investimento. Però la domanda va fatta, inderogabilmente, entro il prossimo 30 settembre.
Chi è messo peggio sono gli azionisti, investitori quindi di rischio, delle due ex Popolari. Per loro sono esclusi rimborsi oltre il 15 per cento ottenuto se si è aderito - alle Opt, le Offerte pubbliche di transazione varate nei mesi scorsi dalle due banche. In teoria le transazioni potrebbero essere revocate dai liquidatori di Vicenza e Montebelluna, ma pare improbabile.
Unica chance degli azionisti per recuperare qualcos’altro è la richiesta di ammissione al passivo della Lca, ma solo se vantino risarcimenti per violazioni al Testo unico della finanza (Tuf) o ad altre norme. Se le azioni delle due ex Popolari venete sono state acquistate tramite altri intermediari si potrà valutare una responsabilità di questi ultimi o di chiedere l’ammissione al passivo della Lca per responsabilità da prospetto da parte di Vicenza e Montebelluna.
Il termine per l’insinuazione al passivo è il 24 agosto prossimo, ma non sembra perentorio. Quasi certo che la domanda si possa fare prima del deposito dello stato passivo o entro sei mesi dal suo avvenimento.