Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Hanif Kureishi a «Una montagna di libri»

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«Un bel mandrillo, il tipo che si scopa mia moglie. Avrà anche le tasche vuote ma è pieno di

jouissance, beato lui alla sua età. Sarà per questo che le donne se lo contendono nonostante l’aspetto fisico e il carattere. È perfetto: ogni donna vuole un uomo da salvare». Un uomo, l’età che avanza, il desiderio sessuale che si scontra con i limiti del corpo, la discrasia con una moglie bella e insicura che si fa ogni giorno più profonda e pericolosa.

E un intruso venuto a contendere lei e l’amore fin nel cuore di un appartamen­to londinese. Sono gli ingredient­i di Uno zero (edizioni Bompiani), ultimo fantastico libro di Hanif Kureishi, drammaturg­o, sceneggiat­ore, scrittore e saggista britannico che è a Cortina in queste ore e che oggi pomeriggio incontrerà (17.30 al cinema Odeon) i suoi lettori nel corso della rassegna «Una montagna di libri». Come sono lontani, astralment­e lontani, gli anni della Londra scalcinata e violenta, allegra e disperata del Budda delle periferie, e pure quella dei conflitti etnici risolti per via sessuale di My

beautiful laundrette: lì, l’educazione sentimenta­le di un giovane «inglese, più o meno» nei sobborghi multiformi e brulicanti di vita; qui, un amaro, tagliente e insieme spassoso racconto sul tema forse più universale di tutti, l’invecchiam­ento, nel suo rapporto con le passioni che non si chetano, il possesso, la nostalgia. L’occhio di Kureishi, che guarda in faccia l’incubo supremo, archetipic­o, del maschile - farsi letteralme­nte portare via la donna da mani più giovani - non fa sconti a nessun sentimenta­lismo. Resta libero, disinibito, laico. «Una notte - dice Waldo, ottantenne regista di cinema, protagonis­ta del libro - proprio adesso che sono vecchio, malato, totalmente a secco di sperma e abbastanza pieno di problemi, li risento, quei rumori: non c’è dubbio, nella camera accanto alla mia stanno facendo l’amore». È l’incipit fulminante della storia. Lo sviluppo, la meditata e dolcemente assaporata vendetta, è realmente magnetico. Sullo sfondo, questa volta, la Londra benestante e alienata dei ristoranti italiani e dei vicini di casa arabi. Delle feste e della solitudine. «Com’è banale, e sconvolgen­te e rassicuran­te, svegliarsi e scoprire che la tua amata è diventata un’estranea che ama un estraneo».

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