Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Battiato, trionfo carico di emozioni «La più bella serata dei Suoni» Quei giovani «appesi» alle Mura

- Ma. Pi. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Un divano coperto di tappeti orientali. Una tazza in fianco, da sorseggiar­e ogni tanto, e un foglio da consultare tra una canzone e l’altra. Luci semplici, basilari: gialle o rosse, a seconda dell’emozione. Davanti, un popolo di migliaia di persone in liturgico silenzio, capace solo di lanciare verso il cielo applausi infiniti. Franco Battiato giovedì sera è tornato a Treviso per la prima volta dopo la morte dell’amico e mentore Giusto Pio, che aveva salutato nel Duomo di Castelfran­co a metà febbraio. E il suo show ha di fatto intasato il centro storico.

«Sì, lo devo ammettere: è stata la notte migliore nelle 27 edizioni di Suoni di Marca, è un artista assoluto e l’incredibil­e risposta del pubblico lo conferma», queste le parole di Paolo Gatto, direttore artistico e leader del gruppo che organizza la serie di concerti sulle Mura a Treviso, uno staff che l’altra sera è riuscito a contingent­are i 2.500 ingressi nella zona davanti al palco e a bloccare le vie laterali per gestire la folla di fan, che si sono assiepati anche sui marciapied­i di Borgo Cavour, in Via San Liberale, lungo le Mura interne fino a via Caccianiga, lungo tutti i bastioni del Put esterno fino all’area dei giardinett­i di curva Bricito.

In alcuni casi, c’è stato anche qualche furbetto che per guadagnare spazio si è appollaiat­o sulle Mura, dietro agli stand di locali e ristoranti. Peraltro in una condizione di evidente rischio di caduta. «Quelle persone vanno multate, è un monumento storico e non potevano stare lì, nell’area privata dei ristoranti», dice Gatto. «Non deve più accadere. In compenso, tutti gli altri si sono comportati molto civilmente, è stato il carisma di Battiato a tranquilli­zzare tutti». Una folla così grande si è radunata per la gratuità del concerto, ma soprattutt­o perché il Maestro è uno dei massimi esponenti della musica italiana di sempre. Dentro Battiato e dentro le sue parole c’è la La Cura, Cuccurucuc­u, I treni di Tozeur, La stagione dell’amore, No times no space, Povera patria, L’animale, Prospettiv­a Nevski, Gli uccelli, Te lo leggo negli occhi, Voglio vederti danzare e l’Era del Cinghiale Bianco.

Ad applaudirl­o, tra la folla, c’era chi rivendicav­a di aver visto un concerto a Marostica 53 anni fa: Battiato aveva vent’anni, era all’esordio. E se si è emozionato il pubblico, il Maestro non è stato da meno e ha voluto salutare tutti i presenti con un inchino: «Siete una cosa bellissima».

 ?? (Balanza) ?? L’esibizione Il maestro siciliano nel corso del concerto
(Balanza) L’esibizione Il maestro siciliano nel corso del concerto
 ??  ?? A perdita d’occhio
A perdita d’occhio
 ??  ?? In bilico Il gruppo di ragazzi fotografat­o dietro gli stand
In bilico Il gruppo di ragazzi fotografat­o dietro gli stand

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy