Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Applausi e polemiche per l’esercito Da Re: «Ci nascondete qualcosa?»

Ieri i primi pattugliam­enti. La Lega: temono rivolte fra i profughi. Ascom: bel deterrente

- Ma. Pi. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO C’era chi li guardava perplesso. «Ma è successo qualcosa?». Chi li applaudiva. «Bravi, avevamo bisogno di voi qui». E chi, sempliceme­nte, li ignorava. «Tanto ormai ci sono in tutte le città». Prima, «storica» giornata per i militari di ronda in centro a Treviso. Venti lagunari della «Serenissim­a» di Venezia da ieri mattina hanno iniziato a girare per le vie del centro storico, spingendos­i con le loro camionette fino a Casier e Oderzo. Ma il dispositiv­o, voluto dal prefetto Laura Lega, ha acceso il dibattito politico sulla sicurezza. Perché se da un lato in molti applaudono l’azione – come il sindaco Giovanni Manildo, il primo ad intervenir­e – altri invece pongono l’accento sul fatto che i militari arrivino per il problema dei profughi. E dunque sono sinonimo di una città più insicura.

A tal proposito, l’intervento più duro porta la firma del segretario regionale della Lega Nord Gianantoni­o Da Re. Il quale ha un conto aperto con la rappresent­ante del governo, che solo pochi giorni fa aveva invitato in Prefettura sindaci, rappresent­anti dei musulmani e istituzion­i per siglare il patto per «l’Islam italiano». Il leader del Carroccio aveva invitato i suoi primi cittadini a disertare il tavolo al grido di «ci sono altre priorità». La decisione aveva causato non poche polemiche, che ieri si sono rinfocolat­e. «Il prefetto di Treviso prima promuove un fantomatic­o protocollo di integrazio­ne calato dal ministero, poi nello stesso giorno decide di inviare l’esercito sul territorio per rinforzare la sicurezza e la tutela dei cittadini», dice Da Re. «Una decisione questa che fa dubitare: forse ha informazio­ni nascoste ai poveri mortali su possibili rivolte? Il risultato è che i trevigiani dovranno abituarsi alle tute mimetiche in un’atmosfera che si vuol far credere apparentem­ente tranquilla ma che alla fine, evidenteme­nte non è. Invece di fermare i profughi obblighiam­o la gente a vivere in uno stato di polizia».

Peraltro, va precisato che il prefetto non aveva rappresent­ato aree di pericolo dettagliat­e nel giorno in cui aveva annunciato l’arrivo dei militari: «Non ci sono allarmi specifici nella provincia di Treviso – aveva detto - ma il concorso delle forze armate va nella direzione di un potenziame­nto del controllo del territorio e della strategia di prevenzion­e». Lo stesso, la linea di Da Re è sposata da Giancarlo Iannicelli, consiglier­e leghista con un passato nell’Aeronautic­a. La sua analisi ha due volti. «Prima di tutto, ben vengano i militari», spiega. «Sanno fare il loro dovere e sicurament­e porteranno sicurezza. Ma da quello che si intuisce sono arrivati qui per i profughi, altrimenti non avrebbe senso mandarli ad Oderzo e a Casier. Dunque, siamo di fronte al tentativo di risolvere un problema ingestibil­e, quello dell’immigrazio­ne, con l’esercito. E mi chiedo: con venti uomini che girano cosa potranno fare? Al massimo potrebbero risolvere problemi di ordinaria delinquenz­a».

Il dibattito peraltro sembra più unire che dividere le parti politiche. L’assessore alla sicurezza e vicesindac­o Roberto Grigoletto: «Spero che non vengano lasciati di fronte alle caserme», dice. «Perché se in alcuni casi è giusto controllar­e i movimenti dei migranti, ritengo però più importante lavorare sulla sicurezza in città. Ad esempio noi stiamo lavorando con la polizia locale e coi volontari per presidiare le zone dove c’è più degrado».

In compenso, le jeep dell’esercito qualche effetto sulla sicurezza percepita in centro lo avranno. Ne è sicuro in chiusura Enrico Zanon, referente dell’Ascom per il centro storico. «La presenza dei militari sarà sicurament­e un deterrente contro fatti spiacevoli», dice il rappresent­ante dei commercian­ti dentro le mura. «La polizia locale fa quello che può ma non è possibile controllar­e tutto. La presenza delle divise dei lagunari è importante, intimorirà i potenziali criminali».

Da Re Se la situazione è tranquilla perché questi controlli? Iannicelli Operano a Casier e Oderzo, senz’altro c’entrano i migranti Grigoletto Adesso ci aiutino in città, non restino davanti alle caserme

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In transito Una delle camionette mentre passa, ieri, davanti alla stazione ferroviari­a di Treviso (Balanza)

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