Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Verifica 8+1», in mostra Biasi, Campesan e Munari
Si gioca sulle forme, sulla percezione e su vari livelli di astrazione ma è anche un’indagine sullo spazio. È la storia un gruppo di artisti che si riunirono per approfondire le personali riflessioni nate intorno agli stimoli dettati dall’arte cinetica e programmata, diffusasi in Europa a partire dalla metà degli anni ‘50.
La racconta, fino all’8 ottobre, la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia con la mostra «Alberto Biasi, Sara Campesan, Bruno Munari e altri amici di Verifica 8+1», inaugurata ieri nella Galleria di piazza San Marco, evento collaterale della 57esima Biennale d’Arte. L’associazione Verifica 8+1 nasce nel 1978 a Mestre come luogo d’incontro di autori impegnati nella ricerca di nuovi linguaggi: «Artisti - spiega il curatore Giovanni Granzotto - che hanno lavorato credendo nella fecondità del confronto».
La rassegna è focalizzata sui tre maestri, vicini all’associazione: dalla Bandiera d’Italia e l’ammiccante O di Giotto di Biasi ai perspex di Campesan e agli incastri di colore di Munari, tre idee diverse e complementari. La mostra espone poi le opere degli «amici» Aldo Boschin, Franco Costalonga, Nadia Costantini, Maria Teresa Onofri, Nino Ovan, Mariapia Fanna Roncoroni, Rolando Strati, Edoer Agostini, Marina Apollonio, Claudio Rotta Loria, Sandi Renko, Julio Le Parc, Horacio Garcia Rossi e Ferruccio Gard, con i suoi optical cromatici razionali e al tempo stesso passionali.