Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Una catena umana di vigili e passanti «Hanno salvato la mia Maia dal Sile»
TREVISO Maia stava passeggiando lungo il marciapiede che porta al sottopasso della stazione. Conosceva la strada, ci aveva zampettato sopra migliaia di volte: ha 13 anni, è una cagnolina anziana. Era al guinzaglio del proprio padrone, Enzo Bortolanza, un 71enne trevigiano. All’improvviso, Maia sente un rumore, ha paura e si muove bruscamente, fino a sganciarsi dalla pettorina. Enzo la chiama e la segue, ma lei è spaventata e cade dal terrapieno che costeggia le mura, che in quel punto è alto circa tre metri. Erano le 20.30 di venerdì. All’improvviso Gaia si è trovata in mezzo al Sile, incapace di tornare verso riva.
«Ho cercato di raggiungerla, ma era in centro al fiume e non ce la faceva ad avvicinarsi», raccontava ieri Enzo accarezzando la cagnolina, che dopo la grandissima paura aveva ripreso a scodinzolare. Perché in questa fiaba trevigiana di mezza estate è capitato uno di quei piccoli miracoli di senso civico e amore per gli animali che fanno emozionare. Enzo non sa cosa fare, si mette ad urlare, chiede aiuto, chiama i vigili del fuoco, segue Maia che intanto nuota contro la corrente e sparisce e poi riemerge. «Stava per affogare», scuote la testa Enzo. Quando, all’altezza dei giardini Barbisan di via Roma, arriva un angelo. Che nel caso particolare è un agente della polizia locale, Dario Panizzo, sul posto per caso con un collega, Alessandro Vernier, entrambi impegnati con un altro intervento. Panizzo non ci pensa due volte. Scavalca la cancellata di separazione tra il fiume e la pista ciclabile e organizza una catena umana. «Così sono riuscito a scendere verso l’acqua, per poco non cadevo», racconta ancora Enzo. «Ho chiamato Maia e alla fine sono riuscito a prenderla». La favola finisce con il provvidenziale aiuto di altre due persone di colore, che passavano di là e si sono prodigate per far risalire la cagnolina e i suoi salvatori. Una fiaba a lieto fine che viene commentata con un sorriso dal comandante della polizia locale, Maurizio Tondato: «Sono molto orgoglioso degli operatori della polizia locale di Treviso per il lavoro che stanno facendo con grande professionalità in tutti i nostri settori», sorride. «Ma questo gesto va oltre i compiti istituzionali, dimostra sensibilità». Complimenti graditissimi da parte degli agenti, ovviamente. Anche se, forse, il miglior «grazie», per loro, è stato vedere Gaia scodinzolare.