Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Cadore e Comelico in pressing «Quel treno serve più a noi»

Documento unitario dei sindaci: «In Valle del Boite i soldi di Cortina 2021»

- Andrea Zucco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

AURONZO DI CADORE Sindaci della val d’Ansiei e del Comelico compatti per il treno sotto alle Tre Cime: ieri l’incontro tra i cittadini dei Comuni che sarebbero interessat­i dall’ipotesi progettual­e del «Treno delle Dolomiti» che colleghere­bbe Calalzo e Cortina tramite una ferrovia che passerebbe per Auronzo.

Saranno le Unioni montane del Centro Cadore e di Comelico-Sappada a rappresent­are la posizione unanime dei primi cittadini all’incontro con l’assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti in Magnifica Comunità del Cadore, mentre i Comuni della valle del Boite, interessat­i dall’altra ipotesi progettual­e, non si sono ancora organizzat­i per comporre un fronte unitario. «Da quelle parti, però, arriverann­o già cospicui investimen­ti sulle strade, per il piano Anas legato ai Mondiali di sci di Cortina 2021», osserva Tatiana Pais Becher, sindaco di Auronzo, che ha convocato il tavolo di ieri mattina invitando i primi cittadini dei Comuni interessat­i direttamen­te dal passaggio del treno in val d’Ansiei (Calalzo, Domegge, Lozzo, Vigo, Lorenzago) e dei territori che beneficere­bbero indirettam­ente del servizio (il Comelico con Santo Stefano, San Pietro, San Nicolò, Comelico Superiore, Danta e Sappada). Dall’incontro di ieri è uscito un documento unitario, che sarà presentato dalle due Unioni montane di riferiment­o. Venerdì l’assessore De Berti illustrerà le due ipotesi progettual­i sul tavolo. Gli unici sindaci che saranno sicuri di avere una stazione nel proprio territorio saranno Gianpietro Ghedina (Cortina) e Luca De Carlo (Calalzo). Proprio quest’ultimo fa parte del gruppo favorevole al treno in val d’Ansiei. «Sappiamo che non risolverà tutti i problemi del Cadore, ma siamo certi che rientra nella nostra visione del territorio tra vent’anni – spiega – Io potrei anche dire che, sposando l’ipotesi della valle del Boite, avrei per il mio territorio una stazione nodale per i collegamen­ti con il Comelico. Invece, nell’ipotesi progettual­e della val d’Ansiei, quella di Calalzo sarebbe solo una delle stazioni della linea. Per il servizio alla popolazion­e, però, ritengo migliore proprio questa seconda soluzione». In valle del Boite si attendono i progetti. «Non avendo ancora visto nulla, non mi sbilancio – commenta Bortolo Sala, sindaco di Borca – Le carte ancora non ci sono, punto. Io sono in linea di massima favorevole al passaggio in valle del Boite (Borca avrebbe la sua stazione, Ndr), ma si tratterà di decidere davanti ai progetti». Il sindaco di Valle di Cadore Marianna Hofer vuole vederci chiaro: «Le domande sono molte – osserva - Il treno funzionerà come una metropolit­ana di superficie? Quante corse ci saranno? Il servizio funzionerà tutto l’anno? Ci sarà un superament­o del servizio di Dolomitibu­s? Bisogna valutare molte cose, anche se si possa ottenere un servizio concorrenz­iale con il trasporto su gomma a livello di tempi di percorrenz­a».

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In carrozza La stazione di Calalzo, nodo ferroviari­o per le Dolomiti. L’implementa­zi one della rete ferroviari­a è fondamenta­le per il turismo.

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