Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Bici, tende e ora anche nudisti: l’escalation senza fine dell’estate cafona di Venezia
Ma per ora niente multe
L’ultima brutta sorpresa, l’ha avuta un veneziano che, all’alba, si è ritrovato di fronte due uomini completamente nudi, abbracciati, su un pontile. Come ormai accade sempre più spesso, ha estratto il telefonino e ora il video è cliccatissimo sul web. Ma è solo l’ultimo affronto a Venezia, costretta ad affrontare - a sun di multe - l’estate cafona, con i turisti che si tuffano nei canali, girano in bici per il centro storico o si abbuffano all’ombra dei monumenti.
Nella città più romantica del mondo, trovarsi la strada bloccata da due amanti abbracciati in un bacio non è certo una novità, ma quando i due innamorati si presentano invece nudi e distesi su uno dei pontili privati che tagliano il Canal Grande, dal sorriso si passa in fretta al cellulare e quindi alla condivisione via web, per denunciare quello che per molti è l’ultimo affronto al decoro di Venezia.
Ieri, poco prima delle 6 del mattino, è stata questa la scena che si è presentata davanti agli occhi di un lavoratore lagunare che, arrivato alla passerella dell’hotel Westin Europa e Regina, l’ha trovata occupata da due turisti anglofoni, sembra trentenni, completamente spogliati. I due uomini avevano forse pensato bene di guardare l’alba rifrangersi sulle cupole della basilica della Madonna della Salute, che sorge proprio al di là dell’acqua, e non appena sono stati ripresi si sono rinfilati i vestiti e hanno tagliato l’angolo. Ma il video dell’episodio è presto diventato la storia del giorno per il popolo – veneziano e non - dei social network.
La vicenda è il più recente tassello di un mosaico di inciviltà che i residenti del centro storico osservano sconsolati da troppo tempo, tra tuffi dai ponti, picnic in piena area monumentale, tende piante nelle calli e, più in generale, visitatori che trattano la città alla stregua di un parco divertimenti o di uno stabilimento balneare. Anche ieri, nonostante il caldo fosse riuscito nell’impresa quasi impossibile di sgravare i campielli da buona parte dei turisti, bastava attraversare in piazza San Marco per imbattersi in qualche ciclista, con tanto di tenuta tecnica, che accompagnava la sua bici su per i ponti (un comportamento punibile con una sanzione da 100 euro, che non distingue tra chi è in sella e chi porta la bici «a mano»); o in stranieri a petto nudo, ma anche questa condotta può costare 200 euro di multa.
Le tariffe, inasprite da una settimana proprio per combattere il degrado e affiancate alla campagna di sensibilizzazione #EnjoyRespect Venezia che partirà nei prossimi giorni ma di cui già si possono riconoscere i totem per la città, non hanno comunque impedito a decine di turisti di pasteggiare seduti davanti alla basilica marciana. Certo, i due vigili in servizio in piazza hanno fatto il possibile per stroncare sul nascere quei pranzi proibiti, che oscillano dal tramezzino a interi tapperware familiari ricolmi di pasta fredda, ma per ogni turista deviato ai vicinissimi Giardinetti Reali, dove il pasto al sacco è concesso, altri due si sedevano all’ombra armati di panino.
In realtà gli agenti della polizia locale per ora si limitano a una lavata di capo, salvo resistenze: è il caso di due giovani che ieri, di fronte al celebre Gran Caffé Quadri, si stavano gustando una vaschetta di profiterole; ripresi dal vigile, si sono rifiutati di lasciare la loro posizione privilegiata e con l’aiuto di Finanza e polizia sono stati quindi accompagnati al vicino comando, dove l’agente minacciava di staccare loro un verbale da 200 euro. Per regolarizzare la situazione dovrebbero arrivare presto i nuovi vigili stagionali: i primi trenta, ieri, erano impegnati nella formazione, e arriveranno in strada in settimana; gli altri settanta, invece, sono ancora in attesa delle visite: il medico pubblico, infatti, non si trova e sarà quindi necessario aprire alla possibilità di ricorrere a un professionista del settore privato.