Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ongaro: «Comici e danza nel cartellone dello Stabile»
Il direttore Ongaro: vorrei fare una nostra compagnia junior
Èmolto cambiato il volto del Teatro Stabile del Veneto da quando, tre anni fa, ha meritato il riconoscimento di Teatro Nazionale. A guidarlo verso l’ambito traguardo il presidente Angelo Tabaro e il direttore Massimo Ongaro, confermato per il prossimo triennio.
Direttore Ongaro, qual è il criterio che ha guidato le sue scelte?
«Nella mia visione lo Stabile deve avere una proposta allargata, non limitata alla sola prosa, per coinvolgere il maggior numero di spettatori. Perciò abbiamo inserito la danza in cartellone e anche sdoganato il repertorio comico, sia quello popolare, sia quello offerto da artisti sui generis come Antonio Rezza».
L’essere Teatro Nazionale vi obbliga a produrre più che a ospitare spettacoli.
«Proprio in ragione di ciò abbiamo tenuto conto delle richieste del pubblico e in particolare dei giovani perché saranno loro gli spettatori del futuro. Da qui la decisione di incrementare la produzione per gli studenti delle scuole superiori e dell’Università, e lo abbiamo fatto utilizzando artisti giovani».
Per esempio?
«I maggiorenni di Tiziano Scarpa ha avuto grande successo perché sulla scena dei ragazzi parlavano di argomenti interessanti per le nuove generazioni. Di questo abbiamo tenuto conto anche per le rassegne estive, cercando però di attrarre vari tipi di pubblico».
Quanti attori sono impegnati nelle produzioni estive?
«Abbiamo in scena 45 attori; di questi più dell’80% sono under 35 e la metà di loro si è diplomata nella nostra Accademia Palcoscenico: un investimento nella formazione che porta a uno sbocco occupazionale immediato. Sono in corso le iscrizioni al nuovo triennio 2017-2020 (si comincia a novembre). Bando su www.teatrostabileveneto.it. Inoltre sono stati selezionati i quattro progetti che parteciperanno a “maturAzione”, il percorso formativo offerto dallo Stabile, al Ridotto del Teatro Verdi di Padova. C’è poi un’idea che accarezzo: costruire una nostra compagnia junior stabile…»
Che futuro dopo l’uscita di Verona?
«La decisione che ha preso Paolo Valerio non cambia la natura del nostro progetto: abbiamo i numeri per continuare in maniera autonoma. Da parte mia, anche se considero questa uscita un errore, la rispetto».