Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La Provincia blinda i suoi dirigenti «E le competenze restano a noi»

Il provvedime­nto eviterà spostament­i in Regione. Presidenza: sfida fra «vice»

- Andrea Zucco

Per la presidenza I due candidati sono Amalia Bogana e Roberto Padrin. Massaro invece si sfila

Spostare il personale su mansioni diverse per non perderlo: questa la strategia della Provincia per evitare la diaspora dei dipendenti verso gli uffici della Regione. Ieri l’approvazio­ne di un’apposita delibera in consiglio provincial­e. Tutto il personale, dirigenzia­le o non dirigenzia­le, che si occupa di quelle che la legge Delrio indica come funzioni non fondamenta­li (come turismo, sport, caccia e pesca, energia, difesa del suolo e protezione civile) si occuperà delle funzioni fondamenta­li rimaste in capo all’ente.

Nella delibera, la Provincia prende atto del fatto che «la dotazione organica degli uffici preposti alle funzioni non fondamenta­li è stata progressiv­amente ridotta e depotenzia­ta a seguito di atti unilateral­i della Regione Veneto che ha cooptato nelle proprie strutture alcuni dipendenti distaccati presso la Provincia di Belluno proprio per l’esercizio delle funzioni non fondamenta­li».

In un anno e mezzo, Palazzo Piloni ha perso 22 dipendenti su 67. Così, a causa di «fabbisogni organizzat­ivi improcrast­inabili per le strutture preposte alle funzioni fondamenta­li», i dipendenti impiegati in altre attività suscettibi­li di trasloco a Venezia sono stati spostati su altre mansioni. In questo modo, la Provincia si è assicurata la possibilit­à di utilizzarl­i sulle funzioni (non fondamenta­li) che dovrebbe gestire in proprio con l’applicazio­ne della legge 25 sulla specificit­à. Così, quando arriverà il trasferime­nto delle deleghe, ci saranno anche i tecnici per svolgere il lavoro in autonomia.

Intanto prosegue il dibattito tra sindaci per l’individuaz­ione di un candidato alla presidenza della Provincia che possa mettere d’accordo gli amministra­tori. Ieri l’Assemblea dei sindaci si è riunita a porte chiuse per trovare un nome adatto. Sfuma il nome di Jacopo Massaro, sindaco di Belluno, secondo il quale la presidenza della Provincia sarebbe troppo onerosa per i sindaci dei Comuni maggiori (anche se il sindaco di Vicenza Achille Variati è addirittur­a presidente dell’Unione Province italiane). In rampa di lancio per le elezioni del 10 settembre, la sindaca di Alano Amalia Serenella Bogana (vicepresid­ente facente funzione di presidente) e il sindaco di Longarone Roberto Padrin (già vicepresid­ente tra il 2014 e il 2016). A Belluno, il gioco è quello sottile della spartizion­e territoria­le e politica degli incarichi, già visto nel 2014, quando i sindaci si misero d’accordo sul nome della socialista cadorina Daniela Larese Filon, ai tempi sindaco di Auronzo. Il centrodest­ra ha già la presidenza del Consorzio Bim con l’alpagoto Umberto Soccal, mentre i feltrini Adis Zatta e Maria Teresa De Bortoli guidano rispettiva­mente l’autorità di bacino dei rifiuti e quella dell’acqua.

 ??  ?? Manovra di palazzo La sede della Provincia di Belluno, Palazzo Piloni., in piazza Duomo. L’assemblea dei sindaci ieri ha deciso di tutelare l’ente che potrebbe vedersi «sottrarre» a breve altri dipendenti
Manovra di palazzo La sede della Provincia di Belluno, Palazzo Piloni., in piazza Duomo. L’assemblea dei sindaci ieri ha deciso di tutelare l’ente che potrebbe vedersi «sottrarre» a breve altri dipendenti

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