Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La fibra che rilancia le aziende «Il Pil in città crescerà dell’1,5%»
Si parte dal centro. Open Fiber: «Navigazione più veloce per lo sviluppo»
L’internet super veloce farà crescere il Pil di Treviso di un punto e mezzo percentuale. È questa la stima che propone Marco Martucci, responsabile «network & operations» per il Nord Italia di Open Fiber, l’azienda privata che ha firmato la convenzione col Comune per costruire le «autostrade» dove correranno i dati dei trevigiani.
«Abbiamo realizzato progetti simili a Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Torino e in Veneto a Venezia e Padova», spiega il manager della società compartecipata da Enel e Cassa Depositi e Prestiti. «In media, l’indotto economico è quello e deriva da come le persone e le aziende cambiano il proprio approccio alla realtà e al business. Per la città di Treviso sarà un moltiplicatore da milioni di euro, ma solo alla fine si saprà di quanto».
Cosa potrebbe dunque succedere a Treviso nei prossimi diciotto mesi? La prima fase è quella dello studio. Il piano prevede infatti la copertura di 32.000 unità immobiliari entro l’inizio del 2019. L’investimento previsto è di circa 11 milioni di euro e arriva dopo i 70 milioni spesi per analoghi progetti tra Padova e Venezia. Inizialmente ci sarà un momento di controllo delle zone e di verifica sulle modalità con le quali installare quei cavi sottilissimi che portano internet: al massimo hanno un diametro di due centimetri, quando entrano nelle case si riducono ad un capello difeso da una guaina di pochi millimetri. «Scaviamo per terra il meno possibile», precisa Martucci.
I lavori partiranno dal centro storico, dove si useranno dei canali aerei, gli stessi che usa Enel. «Ma siamo pronti anche a sollevare pavimenti pregiati, come a Venezia dove in alcuni casi abbiamo dovuto togliere i masegni uno a uno». Poco a poco arriverà così la super velocità di connessione fino a un Gbps (ossia mille megabit al secondo), direttamente a casa.
Cambierà molto soprattutto nella fase di upload, come quando si carica un video su Facebook: sarà praticamente istantaneo. E a quel punto tutto inizierà a correre più veloce. «Chi usa internet per intrattenersi potrà vedere ad esempio la televisione 4k e dunque vedere perfettamente anche su schermi enormi, senza dimenticare poi le molteplici possibilità di intrattenimento relative a musica, film o altro», dice ancora Martucci. «I piccoli commercianti o gli artigiani potranno affidarsi a soluzioni solamente sul cloud, con tutti i dati subito reperibili grazie ad un assistente in remoto e ciò garantirà meno costi. Si potranno poi accelerare processi legati all’internet of things. Senza dimenticare poi la telemedicina e i vantaggi per la pubblica amministrazione, che si rifletteranno in migliori servizi». Scenari futuribili, forse. Non resta adesso che attendere che i lavori vadano in porto.
L’accordo, firmato per Open Fiber dall’amministratore delegato Tommaso Pompei, consente di sistematizzare le modalità e i tempi di lavoro; attribuisce a Open Fiber la gestione e la manutenzione dell’infrastruttura, oltre che la sua realizzazione. Saranno poi le singole compagnie telefoniche a vendere i servizi. Gli scavi saranno effettuati privilegiando modalità innovative a basso impatto ambientale; lo scavo tradizionale, insomma, sarà previsto solo dove non si possa ricorrere a nessuna delle altre soluzioni. Una volta effettuati i lavori, il ripristino del manto stradale sarà a carico di Open Fiber.
Martucci Tutto correrà più in fretta, per i privati e anche per il settore pubblico