Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’infermiera che vaccinava per finta 8.000 casi dubbi ma lavora ancora
Inchiesta in corso, lei annuncia causa all’Usl. Trasferita allo Spisal
TREVISO Pochi mesi fa, a suscitare grande sconcerto e preoccupazione a Treviso e Udine, era stata un’altra infermiera accusata di centinaia di finte iniezioni ai bambini. Quelle per i vaccini, obbligatori e non, che l’operatrice Emanuela Petrillo non avrebbe effettuato su a 8000 persone, bambini ma anche adulti, tra Veneto e Friuli.
Dal 2009 al 2015, la 31enne operatrice ha infatti lavorato presso il distretto di Codroipo della Asl 3 di Udine dove sarebbero 7 mila i pazienti sottoposti a «finte vaccinazioni» di siero esavalente (per difterite, tetano, pertosse, emofilo, epatite B, poliomielite) ma anche per morbillo, parotite, rosolia e meningite. Subito dopo si è trasferita all’Usl 2 di Treviso, dove invece i casi denunciati sono oltre 500. Grandi occhi azzurri, capelli biondi e un sorriso dolce, l’operatrice era nota per la capacità di fare le iniezioni ai piccoli pazienti senza farli piangere. Ma quella totale assenza di pianto, che solo con lei si verificava, ha insospettito le colleghe del distretto sanitario trevigiano che l’hanno controllata e poi segnalata: «Finge di fare l’iniezione e poi butta le fiale con il siero».
Due le inchieste che ne erano scaturite per peculato e falso nelle procure di Treviso e Udine, con le indagini affidate ai Nas, fino alla decisione della procura friulana di accorpare tutti i casi in un’unica inchiesta lì dove il reato sarebbe iniziato nel 2009 e contestando all’operatrice la continuazione dello stesso. A far scoppiare il caso era stata l’Usl 2 che, assistita dall’avvocato Fabio Crea ha presentato due denunce contro l’operatrice. Ma la prima, che aveva portato all’apertura di un fascicolo per falso e alle indagini affidate ai carabinieri dei Nas, si era chiusa con un’archiviazione. L’azienda sanitaria però non si è fermata e ha deciso di effettuare una serie di test a campione sui bambini vaccinati da Petrillo, che sono risultati privi di anticorpi. E con quei dati è tornata alla carica in procura con una nuova denuncia. Immediata la riapertura dell’indagine da parte del sostituto procuratore Barbara Sabattini, con ipotesi di reato di peculato e falso a carico dell’operatrice. Così come immediata è scattata una campagna vaccinale straordinaria per i piccoli pazienti della donna. E il clamore di quello che stava accadendo a Treviso, è arrivato a Udine dove sono iniziati analoghi controlli che hanno rilevato elevate percentuali di sco- pertura e nuove vaccinazioni. Parte di quei campioni di sangue, sigillati e conservati dalle aziende sanitarie, sono ora a disposizione del sostituto procuratore friulano Claudia Danelon, che ha deciso di procedere con un incidente probatorio, per eseguire nuovi test eseguiti alla presenza dei periti della difesa e quindi utilizzabili ai fini processuali.
Emanuela Petrillo, difesa dall’avvocato Paolo Salandin, si è sempre difesa respingendo con forza le accuse dichiarandosi pro vaccini e annunciando azioni legali contro l’Usl 2 per la campagna diffamatoria. Intanto l’azienda sanitaria trevigiana, dopo il trasferimento allo Spisal, fa filtrare che a settembre nei suoi confronti potrebbe scattare la sospensione cautelare dal lavoro.