Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Project lenti, l’accusa dei 5 Stelle «Rischio penali»
Infrastrutture, M5s all’attacco: «Manca chiarezza»
Di fronte allo stallo della commissione di revisione dei project financing, il Movimento cinque stelle passa all’attacco. «La Regione deve fare chiarezza, rischiamo un’altra Pedemontana».
VICENZA «La Regione deve fare chiarezza perché non vogliamo rischiare un’altra Pedemontana». Di fronte allo stallo della commissione di revisione dei project financing, il Movimento cinque stelle passa all’attacco. E la tesi, in sostanza, è chiara: «Sembra che si vogliano tener in vita opere morte - dichiara il consigliere regionale pentastellato e membro della commissione Infrastrutture di Palazzo Balbi, Manuel Brusco - ma il pericolo è di trovarsi sul groppone altri costi in futuro». E dunque la richiesta è quella di «decidere in breve tempo», per non far lievitare il capitolo dei costi. Il riferimento è a quelle 9 opere previste in project financing negli anni scorsi e che sarebbero di fatto l’oggetto del lavoro della commissione speciale istituita nel 2015 - con una delle prime leggi del secondo mandato del governatore Luca Zaia - proprio per rivederne scopi, modalità, risorse disponibili e decidere cosa mantenere e cosa no.
Delle 9 nuove infrastrutture previste in Veneto, per una spesa complessiva di circa 7 miliardi, 6 hanno ricevuto il timbro della «dichiarazione di interesse pubblico» (ovvero l’autostrada regionale NogaraMare, il nuovo sistema delle tangenziali venete, il grande raccordo anulare di Padova, la Via del mare, il passante Alpe Adria e la superstrada Valsugana) e altre tre invece ne sono prive. Ma è su quello che avrebbe dovuto decidere la commissione che s’innesta la polemica politica. E in questo caso il condizionale è d’obbligo visto che, ad eccezione di alcuni approfondimenti sulla Nogara-Mare e sulla Via del Mare, l’attività dei commissari è ferma: «La commissione non è più andata avanti - fanno sapere dalla Giunta regionale - visto che i progetti stessi non sono più avanzati». Insomma, buio pesto. E così il Movimento cinque stelle, assieme alla rete di comitati veneti e al Covepa (Comitato veneto pedemontana alternativa) chiede di fare luce. «Abbiamo chiesto più volte negli ultimi mesi alla Giunta di farci sapere l’andamento del lavoro della commissione - afferma Brusco - ma solo di recente l’assessore alle Infrastrutture (Elisabetta De Berti, ndr) ci ha risposto che ad oggi non è stato deciso nulla, si sta ancora lavorando. Secondo noi il meccanismo serve solo a tener vive queste opere».
Il ragionamento dei grillini guarda soprattutto al futuro: «La Regione - aggiunge il senatore M5S, Enrico Cappelletti - stabilisca in fretta se intende mantenere i progetti e realizzare le infrastrutture o se vuole abbandonarli, ma si decida, perché in ogni caso i costi per la collettività ci saranno. I project rischiano di pesare sul bilancio regionale, mentre in caso di abbandono dei piani ci saranno delle penali da pagare e dunque più si va avanti con il tempo e più il conto sale».
Ma al centro dell’attenzione di Cinque stelle e comitati finisce pure la superstrada Pedemontana veneta, oggetto di un’interrogazione parlamentare presentata in Senato da Cappelletti: «Ho chiesto quali iniziative intenda prendere il Governo per avere una stima oggettiva dei flussi di traffico, visto che finora c’è stato un valzer di numeri impressionante, con analisi basate sul limite massimo a 130 chilometri all’ora quando in realtà sulla futura arteria non si potranno superare i 110 all’ora. E il conto totale è troppo sbilanciato a favore del privato».
Il Covepa, invece, ha puntato i riflettori su due aspetti dell’iter per la realizzazione delle pedemontana: la valutazione di impatto ambientale corredata al progetto definitivo «che non ha ancora ricevuto il timbro del ministero dell’Ambiente - precisano dal comitato - e dunque tutta l’opera si configura sostanzialmente come abusiva», ma anche l’aspetto - più prettamente finanziario - dell’ emissione dei bond da parte di Sis: «Vorremmo sapere dalla Regione - osservano dal comitato - come sta andando la compravendita sul mercato e chi si accollerà le spese di acquisto nel caso l’asta non rispettasse gli esiti previsti».