Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

I sindaci cercano di mediare e il Treno delle Dolomiti aspetta

La Regione preme: «Decidete entro settembre o sceglierem­o noi»

- Andrea Zucco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PIEVE DI CADORE Nessun tiro alla fune per portare la ferrovia in una valle o nell’altra: questa parrebbe essere l’impostazio­ne scelta dai sindaci dei territori interessat­i dalle due ipotesi di tracciato per il «Treno delle Dolomiti». E questo significa che una decisione ancora non c’è. Ieri la presentazi­one dei due studi progettual­i in Magnifica Comunità di Cadore: l’assessore regionale Elisa De Berti ha illustrato ai sindaci le due soluzioni prese in consideraz­ione dalla Regione. I primi cittadini, alla fine, hanno scelto di discuterne tra loro nelle prossime settimane, per poi arrivare con una posizione univoca e definitiva. La prossima settimana ci sarà un incontro tra i sindaci della valle del Boite, preparator­io all’appuntamen­to con i sindaci della val d’Ansiei che dovrebbe tenersi poco dopo Ferragosto.

Non si è ancora scelto, al momento, tra l’ipotesi di tracciato per Auronzo (un percorso più panoramico al servizio anche del Comelico) e quella che riportereb­be il treno in valle del Boite con 15 chilometri di binari in meno, risveglian­do la memoria della vecchia «Ferrovia delle Dolomiti» tra Calalzo e Cortina, attiva fino al 1964.

«Non è stata espressa ancora nessuna scelta – spiega Renzo Bortolot, presidente della Magnifica e sindaco di Zoppè – Ci incontrere­mo prossimame­nte per discuterne tra sindaci. Siamo disponibil­i ad attendere, pur di raggiunger­e una posizione condivisa. Io sono fiducioso». D’altronde, alla presentazi­one dei due progetti nella sala del Genio civile di Belluno di due settimane fa, lo stesso assessore De Berti aveva espresso un diktat ben preciso: «Si superino i campanilis­mi, nella scelta del tracciato dovrà prevalere l’interesse dell’intero territorio». Altrimenti, ha fatto intendere, in caso di discordia tra Comuni deciderà la Regione in autonomia. Ci sarà tempo fino a fine settembre per discutere dei tracciati.

Non è escluso che in valle del Boite si allenti la presa sul progetto: «Valutando anche la viabilità, con il piano Anas per i Mondiali di sci del 2021 che porterà opere prioritari­e e fondamenta­li, il treno nella nostra valle forse è un surplus – commenta Domenico Belfi, presidente dell’Unione montana e sindaco di Vodo – In ogni caso, andranno fatte tutte le necessarie valutazion­i. Se il treno finirà in val d’Ansiei, per me può andare bene. Non voglio una guerra. Credo i sindaci abbiano capito bene che quella della ferrovia è un’opportunit­à che porterà benefici per tutti».

Intanto, le Unioni montane del Centro Cadore e di Comelico-Sappada hanno fatto un passo indietro sul documento in cui chiedevano il passaggio del treno in val d’Ansiei: «Abbiamo deciso di aspettare a presentarl­o, perché vorremmo arrivare a una dichiarazi­one unitaria – spiega il sindaco di Auronzo Tatiana Pais Becher – Rimaniamo convinti della bontà dell’ipotesi della val d’Ansiei. C’è tempo per decidere, ma per noi la direzione è quella». Intanto, oggi l’assessore De Berti illustrerà le ipotesi di percorso alle associazio­ni di categoria in un apposito incontro a Palazzo Piloni. Entro fine settembre, si arriverà alla mediazione definitiva tra le posizioni di tutti i portatori di interessi.

Due progetti Le opzioni sono in valle del Boite e in Comelico, i Comuni devono fare sintesi a giorni

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Per le imprese e il turismo Il rendering presentato dalla Regione Veneto della nuova linea dolomitica

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