Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Confindustria Venezia, giochi fatti Zanardo fuori, Marinese presidente
Lo sfidante non tocca il quorum. Le congratulazioni di Zoppas: «Uno di noi»
VENEZIA Il primo a parlare ufficialmente, con una nota, è stato lo sconfitto, come è tradizione nelle competizioni elettorali. «Al nuovo presidente designato auguro sinceramente un buon lavoro», ha detto Damaso Zanardo, che il 7 luglio scorso, un po’ a sorpresa, si era buttato nella mischia elettorale di Confindustria Venezia-Rovigo con la «missione impossibile» di insidiare la marcia trionfale di Vincenzo Marinese, candidato della prima ora che alle spalle aveva due supporter come l’uscente Matteo Zoppas (ora alla guida degli industriali veneti) e un predecessore come Luigi Brugnaro (oggi sindaco di Venezia). L’attacco è fallito e Zanardo ha solo sfiorato il quorum di 1031 voti, cioè il 20 per cento dell’elettorato «pesato» secondo le dimensioni aziendali.
Numeri ufficiali non ce ne sono, ma il titolare dell’omonima azienda logistica si sarebbe attestato intorno a quota 950, mentre Marinese, amministratore delegato della Sirai, impresa attiva nel settore delle bonifiche a Marghera, avrebbe leggermente superato i 2 mila voti. Nelle consultazioni di queste quattro settimane, che terminavano ieri a mezzogiorno, i saggi hanno raccolto le indicazioni di circa il 60 per cento delle imprese.
Senza più alcun rivale, per Marinese il passaggio al consiglio generale è stato una formalità: su 65 presenti, per lui hanno votato in 55 (l’85 per cento), con una fronda di una decina di membri che si è astenuta. Ma Zanardo stesso, prima del consiglio di cui fa parte, ha dichiarato che avrebbe votato per quello che fino a poche ore prima era stato il suo rivale. «Un segno che ho apprezzato, un gesto “da Confindustria” - commenta il presidente designato - Qui non si vota contro qualcuno ma per un progetto». Il consiglio generale, su indicazione dello stesso Marinese, ha inoltre designato quali vicepresidenti Fabrizio Trevisiol (Lafert) e Luca Fabbri, dirigente di Fincantieri. Una nomina, quest’ultima, che sembra una risposta a chi, nei giorni scorsi, sosteneva che Fincantieri fosse schierata dalla parte di Zanardo. «Ma no - smentisce Marinese si tratta di due persone a cui avevo pensato già dall’inizio, perché credo che il manifatturiero debba tornare a essere centrale nel nostro sistema e volevo un ruolo importante per Fincantieri».
Ora, per la nomina definitiva, bisognerà aspettare l’assemblea, che sarà in autunno, forse già a settembre. «Abbiamo tempo per parlare di programmi, a partire ovviamente da quello che ho presentato prima della candidatura», continua Marinese. Zanardo, dopo aver ringraziato chi l’ha sostenuto («all’inizio erano 101, poi sono triplicati in meno di un mese»), conferma che incalzerà il nuovo presidente. «La non soddisfacente partecipazione di colleghi ad una scelta così importante è un segnale che deve essere colto da tutti - afferma - Il nostro programma è a disposizione del nuovo presidente: città metropolitana, porto, zona franca e zona economica speciale, Industry 4.0, turismo».
«Esprimo soddisfazione per la scelta di un imprenditore che è espressione della piccola e media impresa e che ben conosce la nostra associazione», afferma il presidente in carica, Gian Michele Gambato. «Oggi ha vinto non un candidato ma Confindustria tutta, che si è dimostrata forte e coesa - aggiunta Zoppas - Gli imprenditori di Venezia e Rovigo hanno votato compatti per “uno di loro”, cioè “uno di noi”». Da Brugnaro, ça va sans dire, le congratulazioni sono arrivate con un tweet.