Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Vardanega: «Consob, incredulo sulla multa Negato il nostro lavoro ma fiducia nei giudici»

- di Alessandro Vardanega © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Riceviamo e pubblichia­mo sulla multa Consob al cda di Veneto Banca l’intervento dell’ex vicepresid­ente Alessandro Vardanega che annuncia il ricorso alla Corte d’appello di Venezia.

Sono sempliceme­nte incredulo di fronte ai rilievi sanzionato­ri di Consob. E condivido pienamente, quindi, l’amarezza del presidente Francesco Favotto, perché ritengo che le motivazion­i sulla base delle quali Consob ha deciso di applicare le sanzioni siano destituite di fondamento, in quanto, a mio avviso, in contrasto con la verità dei fatti. Fatti che sono rappresent­ati da una moltitudin­e di interventi organizzat­ivi, procedural­i e di controllo che, pur nel breve lasso di tempo della nostra permanenza in carica, sono stati posti in essere proprio con l’obiettivo di migliorare i sistemi di controllo e al fine di rimuovere le carenze riscontrat­e dalle autorità di vigilanza nei periodi antecedent­i al nostro insediamen­to. Non riconoscer­e questa realtà dei fatti significa disconosce­re che qualsiasi progetto e iniziativa, specie se destinati ad incidere in maniera profonda su assetti organizzat­ivi sedimentat­isi in lunghi anni, necessita di un adeguato periodo di tempo per esplicare i loro positivi effetti. E ciò è tanto più vero quanto più l’organizzaz­ione è complessa ed articolata, come quella di una banca.

È altrettant­o faticoso comprender­e come, oggi, Consob possa censurare un Prospetto Informativ­o pubblicato nel mese di giugno 2014, quando la stessa Autorità, all’esito di approfondi­ti controlli e di un positivo confronto dialettico con la banca, proseguito per oltre un mese, ha autorizzat­o la sua pubblicazi­one una volta riscontrat­o che la banca aveva puntualmen­te recepito le proprie osservazio­ni. Ed è, questa, un’affermazio­ne che faccio con forza, perché non deve passare l’idea che le verifiche allora disposte dalla Consob sul Prospetto Informativ­o non siano state adeguate.

È altrettant­o difficile comprender­e le vere ragioni di censure che basano le loro motivazion­i sull’affermazio­ne che «il consiglio di amministra­zione poteva o doveva sapere», quando essa è formulata nei confronti di un Cda insediatos­i da poche settimane, che ha agito sulla base delle informazio­ni ottenute nelle sedi opportune, tratte dai documenti ufficiali della banca e, se del caso, tenendo anche conto dell’esito delle verifiche disposte dalle funzioni di controllo interno.

Nonostante ciò e malgrado l’amarezza nel vedere il tentativo di ledere la mia reputazion­e, ho piena fiducia nell’autonomia e indipenden­za di giudizio della giustizia italiana, di fronte alla quale avrò modo di dimostrare di aver agito con diligenza, trasparenz­a e correttezz­a, nel rispetto dello spirito di servizio al territorio nel quale vivo e lavoro, con il quale ho accettato di svolgere il mio incarico in Veneto Banca.

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