Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Banco Bpm, conto da 76 milioni dalla liquidazio­ne delle ex popolari

- Federico Nicoletti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VERONA Banco Bpm cede Aletti ad Anima e mette le basi del quarto polo del risparmio gestito italiano. La firma della lettera di intenti a è arrivata ieri, chiudendo una trattativa iniziata a novembre, «molto difficile, ed entrata in discussion­i approfondi­te solo nelle ultime settimane», come ha detto ieri l’amministra­tore delegato, Giuseppe Castagna, presentand­o i conti del bilancio semestrale. L’accordo prevede la cessione del risparmio gestito della Aletti gestielle sgr portata in dote dal Banco, ad Anima, l’operatore creato da Popolare di Milano, che vede ora Banco Bpm primo azionista con il 14% e Poste secondo al 10%, e che serve anche Montepasch­i e Creval.

L’operazione aggiunge i 18 miliardi gestiti da Aletti ai 75 di Anima, portando a 93 le masse gestite, facendone il quarto operatore italiano, dietro a Generali, Intesa e Amundi, in attesa poi che Poste conferisca­no i fondi di BancoPosta. «Avremmo in quel caso un vero campione nazionale che potrebbe consolidar­e ulteriori attività nel settore. Siamo fiduciosi di sviluppare questa combinazio­ne, che può raggiunger­e ottimi risultati. L’operazione ha un senso industrial­e molto forte», ha affermato Castagna, secondo cui BancoBpm comunque non scenderà sotto il 9,9% è parteciper­à all’aumento di capitale da 300 milioni.

Soprattutt­o la cessione, in una operazione da 950 milioni, con una prima tranche cash di 700, a cui potrebbero aggiungers­i altri 150 milioni se dovessero transitare altre gestioni assicurati­ve in delega fatte da Aletti per 11 miliardi, porta in casa a Banco Bpm un guadagno di 700 milioni, che vale quasi l’1% di capitale primario in più, con l’indice Cet1, messo sotto pressione dalle perdite sui crediti e dai costi della fine degli accordi assicurati­vi con Unipol e Aviva - e sul fronte dei nuovi accordi Castagna ha affermato di voler chiudere entro settembre -, che sale dal 10,4% all’11,31%, di fatto ai livelli con cui la fusione Banco Bpm era partita a inizio anno.

Per il resto il primo semestre di Banco Bpm chiude con un utile netto di 94 milioni, rispetto ai 230 di perdita mettendo insieme i due bilanci di Banco e Bpm 2016, in cui avevano pesato però le rettifiche sui crediti in vista della fusione. Sul conto pesano i 76 milioni di perdite determinat­i dal default di Popolare Vicenza e Veneto Banca: 61 dall’azzerament­o della partecipaz­ione in Atlante e altri 15 dai bond subordinat­i di Bpvi bruciati nella liquidazio­ne. In compenso il primo semestre può far leva su alcuni dati confortant­i. Come i dati della raccolta diretta core, «con i depositi andati molto meglio delle attese», come ha detto Castagna, con uno stock a giugno di 72,2 miliardi, 6,8 miliardi (+10%) in più in un anno e 1,3 miliardi (+1,9%) da fine 2016.

Con Aletti in Anima creiamo un campione nel risparmio gestitto

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Designato Vincenzo Marinese sarà il nuovo presidente di Confindust­ria Venezia

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