Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Sette roghi, bruciano i Colli Euganei: caccia al piromane
Padova, i vigili del fuoco hanno impiegato tutto il pomeriggio per spegnere i focolai tra Este e Baone
ESTE Bruciano i Colli Euganei e lo fanno nel periodo di massima allerta nazionale. Ieri pomeriggio sette roghi sono divampati a Cadaone tra i comuni di Este e di Baone con diverse colonne di fumo che si sono alzate in cielo e che erano visibili da tanti punti della provincia. Per spegnere tutti i focolai è stato necessario l’intervento di molti uomini dei vigili del fuoco che hanno richiesto l’ausilio di un elicottero del corpo forestale dello stato.
Il più grosso dei roghi è divampato alle pendici del Monte Cero dalla parte delle «Scaiare» dove è stato fondamentale l’apporto del velivolo per arrivare nei punti più impervi che i pompieri a piedi non riuscivano a raggiungere. Solo nel tardo pomeriggio i roghi sono stati domati.
Nel frattempo, però, sono scattate le indagini per comprenderne la causa. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Este per i primi rilievi e per gestire il traffico veicolare nella zona. Sembra quasi scontata la matrice dolosa degli episodi, che sono iniziati tutti in un lasso temporale abbastanza breve.
A prendere fuoco sono stati diversi punti a ridosso della strada, lungo la «Panoramica» che scende verso San Giorgio. È probabile quindi che il malintenzionato o il gruppo di piromani abbia voluto incendiare le aree nello stesso momento, utilizzando la sede stradale per darsi alla fuga. Sulle modalità di combustione stanno ancora indagando i vigili del fuoco che non scartano nessuna ipotesi, neppure quella che per accendere i roghi sia stato usato materiale infiammabile o addirittura qualche artifizio pirotecnico.
Dei sette incendi appiccati, due sono stati accesi nel comune di Este in via Mandolari e gli altri cinque sono divampati nel territorio di Baone, in via Murale, via Spiasi e via Salarola. Proprio quest’ultimo è stato quello più esteso, che ha riguardato almeno due ettari del Monte Cero, ed è stato anche quello più difficile da spegnere. Per domarlo infatti è stato necessario ricorrere all’elicottero.
Le fiamme sono state spente completamente solo verso le 20.30 quando anche l’ultima catasta di legna in mezzo al bosco ha smesso di ardere.
La zona dei Colli Euganei è così piombata nell’incubo piromani che già negli anni passati l’aveva colpita. In questi giorni sono diversi i casi che si sono verificati in tutto il territorio nazionale, complici anche le temperature record e l’assenza di pioggia che ha reso i boschi altamente infiammabili. Con 371 roghi nell’estate del 2017, l’Italia è il primo Paese in Europa per incendi boschivi secondo i dati aggiornati a fine luglio. Elicotteri e Canadair volano quotidianamente per le richieste di intervento un po’ in tutte le regioni. A Tivoli ieri due persone hanno perso la vita in una piccola costruzione all’interno di un terreno dov’era in corso un vasto incendio: le due donne all’interno della casa sono morte tra gli alberi incendiati. E a Ragusa ha fatto scalpore la storia dei vigli del fuoco volontari che accendevano direttamente gli incendi per percepire i dieci euro di indennità ogni volta che intervenivano. Per quattordici di loro è scattata la denuncia.
Anche i Colli Euganei sono stati spesso vittime dei piromani. Il caso più eclatante risale all’estate del 2015, quando il corpo forestale dello stato aveva arrestato Daniele Crescenzo, un 38enne residente ad Arquà Petrarca che era stato incastrato dalle telecamere di sicurezza piazzate nelle zone in cui divampavano gli incendi. L’uomo era stato accusato di due roghi che erano divampati l’8 e il 9 agosto di quell’anno. Quella volta per incendiare il bosco era stato usato un fascio di erba secca che aveva bruciato circa 200 metri quadrati di terreno boschivo ad Arquà Petrarca. Il giorno dopo il 38enne si era ripetuto, distruggendo quasi 4mila metri quadrati di vegetazione con la stessa tecnica.
Fuga in auto Il piromane ha appiccato il fuoco a bordo strada ed è fuggito in macchina