Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Morfina al neonato»: infermiera ai domiciliari
VERONA Federica Vecchini può lasciare il carcere e accedere agli arresti domiciliari. Così ha deciso la giudice per le indagini preliminari Giuliana Franciosi, accogliendo la richiesta dell’avvocato difensore della donna Massimo Martini. L’infermiera, accusata di aver somministrato a un neonato una dose eccessiva e non prescritta di morfina, ha lasciato il carcere di Montorio nella tarda mattinata di ieri accompagnata dalla sorella. «Ora – ha chiarito il suo legale – si trova in una struttura “terza” in cui può stare tranquilla». Nei giorni successivi sul suo profilo Facebook erano piovuti insulti e minacce e il timore era che anche in carcere potesse accadere qualcosa di simile. La donna si trovava in carcere da giovedì scorso, giorno in cui venne fermata con l’accusa di aver somministrato a un bambino, ricoverato nel reparto di neonatologia di Borgo Roma, all’ospedale di Verona, una dose di morfina che aveva mandato il piccolo in overdose e arresto cardio respiratorio. In seguito all’interrogatorio fiume di venerdì il suo legale ha presentato istanza di revisione della misura cautelare, cosa che ieri mattina è stata accordata. «L’ho sentita tranquilla – ha sottolineato l’avvocato Martini – serena, contenta finalmente di essere uscita. Il carcere non era una situazione adeguata. Lavoreremo per portare al complesso quadro indiziario alcune novità, in modo da alleggerire la sua posizione». L’infermiera si è sempre dichiarata innocente ed estranea ai fatti.