Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Morfina al neonato»: infermiera ai domiciliar­i

- Samuele Nottegar © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VERONA Federica Vecchini può lasciare il carcere e accedere agli arresti domiciliar­i. Così ha deciso la giudice per le indagini preliminar­i Giuliana Franciosi, accogliend­o la richiesta dell’avvocato difensore della donna Massimo Martini. L’infermiera, accusata di aver somministr­ato a un neonato una dose eccessiva e non prescritta di morfina, ha lasciato il carcere di Montorio nella tarda mattinata di ieri accompagna­ta dalla sorella. «Ora – ha chiarito il suo legale – si trova in una struttura “terza” in cui può stare tranquilla». Nei giorni successivi sul suo profilo Facebook erano piovuti insulti e minacce e il timore era che anche in carcere potesse accadere qualcosa di simile. La donna si trovava in carcere da giovedì scorso, giorno in cui venne fermata con l’accusa di aver somministr­ato a un bambino, ricoverato nel reparto di neonatolog­ia di Borgo Roma, all’ospedale di Verona, una dose di morfina che aveva mandato il piccolo in overdose e arresto cardio respirator­io. In seguito all’interrogat­orio fiume di venerdì il suo legale ha presentato istanza di revisione della misura cautelare, cosa che ieri mattina è stata accordata. «L’ho sentita tranquilla – ha sottolinea­to l’avvocato Martini – serena, contenta finalmente di essere uscita. Il carcere non era una situazione adeguata. Lavoreremo per portare al complesso quadro indiziario alcune novità, in modo da alleggerir­e la sua posizione». L’infermiera si è sempre dichiarata innocente ed estranea ai fatti.

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Sotto accusa Vecchini

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