Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Troppo caos, ai Suoni basta big come Battiato»
TREVISO Bancali di fusti di birra ammonticchiati qua e là. Gazebo smontati, il palco steso a terra. Era questo lo scenario ieri a mezzogiorno sulle Mura. La 27esima edizione di Suoni di Marca si era conclusa la sera prima, dopo 18 giorni. E ieri il direttore artistico Paolo Gatto ha voluto riflettere. Perché «questa è stata l’edizione record», ha detto. «Con un incremento del dieci per cento delle presenze dello scorso anno, siamo arrivati a circa 450.000 persone con picchi di 50 mila, come nel caso di Franco Battiato o poche meno come con Francesco Gabbani».
La prima certezza però è appunto questa: eventi di quelle dimensioni, sulle Mura, non se ne vedranno più. «È stato un regalo ai trevigiani: ma i bar si fermano, c’è confusione, impossibile reggere quei numeri. Per questo dico al Comune: se volete che portiamo artisti di quel livello servirebbe trovare un altro spazio, magari in centro, ma non possiamo sostenere noi le spese di trasferimento del palco. Lucca o Ferrara aiutano gli organizzatori così». E quanto al limite di 2.400 persone davanti al palco: «Era impossibile far meglio: il decreto sulla sicurezza è arrivato talmente tardi che per revisionare tutto abbiamo perso un mese di lavoro. Pensate che a tre giorni dall’avvio credevamo di non poter più fare il festival».