Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Autopsia sull’anziano colpito dall’albero E a Borca scatta il preallarme per la frana

Temporale a Lentiai, smottament­i a Cancia, attivato l’sms per avvisare i residenti

- Andrea Zucco Federica Fant © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

LENTIAI Il maltempo sferza la provincia di Belluno e semina danni dal Cadore al Feltrino, mentre una comunità intera pensa allo scampato pericolo e allo stesso tempo piange l’unica vittima di una spaventosa tromba d’aria: domenica pomeriggio, la frazione di Marziai, divisa tra i comuni di Lentiai e Quero Vas, è stata scossa dalla morte di Giuseppe Vergerio, 77 enne ferito dalla caduta di un salice e spirato in ospedale un’ora e mezza più tardi per un arresto cardiaco. Sarà l’autopsia a stabilire se l’uomo è morto per le ferite riportate o per cause naturali (Vergerio avrebbe avuto problemi cardiaci). Il pensionato si trovava alla grigliata organizzat­a dal gruppo «Pojat de Marziai» al parco «Le Cressi». Poco prima delle 14, una tromba d’aria ha scosso gli alberi del parchetto, sradicando­ne alcuni. Le piante sono cadute tra i tavoli, gettando lo scompiglio tra le quasi 200 persone presenti. Il 77 enne non è riuscito a mettersi al riparo ed è stato colpito lateralmen­te da una pianta. La raffica di vento è terminata poco dopo. Diverse persone hanno riportato contusioni, ma erano soprattutt­o le condizioni di Vergerio a preoccupar­e i presenti. L’uomo faticava a respirare. Sul posto, il personale del 118, che ha portato l’anziano all’ospedale di Feltre dove, intorno alle 15.30, è avvenuto il decesso.

L’autopsia sarà effettuata probabilme­nte nella giornata di oggi. Giuseppe Vergerio è la seconda vittima del maltempo del weekend. Nelle prime ore di sabato, la 61 enne Carla Catturani era morta nella sua auto, trascinata a valle per circa un chilometro dalla frana di Alverà, a Cortina.

A Borca di Cadore, la giornata di domenica è stata pervasa da una certa tensione. Alle 14, il sindaco Bortolo Sala ha attivato il servizio sms rivolto a tutti i cittadini per segnalare il «preallarme frana». Si è temuto per il risveglio della frana di Cancia, che nella notte fra il 17 e 18 luglio 2009 uccise nel sonno l’anziana Giovanna Belfi e il figlio Adriano Zanetti.

«Domenica le previsioni meteo non erano incoraggia­nti, così dopo aver monitorato la situazione ho deciso di inviare un messaggio a tutti con scritto: “In caso di dichiarata emergenza, salire al secondo piano” – racconta Sala - Se la situazione fosse precipitat­a, sarebbe bastato premere un pulsante: sarebbero scattate le sirene e i semafori sulla statale sarebbero diventati rossi».

Anche il collega di San Vito di Cadore Franco De Bon era in apprension­e: «Sette volontari della Protezione civile si sono recati sul Ru Secco (che nel 2015 esondò uccidendo tre turisti stranieri, Ndr) per valutare il da farsi, poi il vento ha scacciato il temporale per fortuna», racconta.

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Piante sradicate Gli alberi alzati dal vento si sono abbattuti su Marziai, dove residenti e turisti del paese stavano partecipan­do alla sagra
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