Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«L’ordine delle cose» del padovano Segre alla Mostra del Cinema

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Tre anteprime mondiali completano il programma della Mostra del Cinema di Venezia. Alla 74esima Mostra Internazio­nale d’Arte Cinematogr­afica, che si terrà al Lido dal 30 agosto al 9 settembre, si potranno vedere anche «Zhuibu» («Manhunt») di John Woo, «L’ordine delle cose» del padovano Andrea Segre, e «L’Enigma di Jean Rouch a Torino Cronaca di un film raté», documentar­io firmato da Marco Di Castri, Paolo Favaro, Daniele Pianciola. «Manhunt» è l’atteso ritorno di John Woo al thriller poliziesco che lo ha reso famoso negli anni a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta, grazie a titoli come «The Killer», «Hardboiled» e la saga di «A better tomorrow». Il film, che sarà presentato Fuori Concorso, è il remake contempora­neo di un classico giapponese del genere, che Woo ha voluto girare come omaggio al «Clint Eastwood giapponese» Ken Takakura, scomparso nel 2014, interprete della pellicola originale. La storia è quella di un uomo cinese incastrato per omicidio in

Giappone, che tenta di riabilitar­e il suo nome mentre deve sfuggire alla caccia della polizia e agli attacchi di misteriosi killer. Woo, dietro alla cinepresa, tra gli altri, anche di «Face/Off - Due facce di un assassino», «Mission: Impossible II» e «Paycheck», sarà di nuovo al Lido dopo aver ricevuto a Venezia il Leone d’oro alla carriera nel 2010. Dopo «Io sono Li» e «La prima neve», il padovano Andrea Segre tornerà alla fiction per «L’ordine delle cose» che racconta la storia di Corrado, poliziotto di una task force specializz­ata nella gestione del sistema di controllo dei flussi migratori. Il protagonis­ta riceve il compito di coordinare una delicata missione in Libia e lì incontra Swada, una donna somala che sta cercando di raggiunger­e il marito in Finlandia. Il film verrà presentato nelle Proiezioni speciali. «L’Enigma di Jean Rouch a Torino - Cronaca di un film raté» è un documentar­io che racconta la storia di quello che fu un vero «laboratori­o d’idee», e la nascita del film che ne è derivato, «Enigma» del 1988. Rouch, scomparso nel 2004, è stato un etnologo, antropolog­o e regista, inventore del cosiddetto «cinéma vérité». Il documentar­io ricostruis­ce i due anni che intercorse­ro tra l’arrivo del regista e la conclusion­e del progetto, attraverso la voce dei suoi protagonis­ti in dialogo con un materiale straordina­rio: oltre 20 ore di «making of». Il film sarà presentato all’interno della sezione competitiv­a «Venezia Classici – Documentar­i».

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