Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Dalle città murate al Sile e al Garda Grand tour in bici

Il caldo torrido dà un po’ di tregua: ecco alcune piste ciclabili da riscoprire Da Treviso parte un percorso di 55 chilometri per Jesolo, tra cigni e salici Da Padova si possono raggiunger­e i Colli Euganei. L’anello delle città murate

- Matteo Sorio

Coi suoi picchi di 40 gradi, Lucifero ha costretto in garage, messe a riposo, anche tante biciclette. Ma passata la frustata di caldo, ora, l’idea di un’uscita in pista ciclabile torna a essere accessibil­e. E il Veneto, con chi ama la vita sul sellino – appassiona­ti, coppie, famiglie – sa essere generoso. Partiamo, sì, ma prestiamo attenzione al meteo: domani sono attesi rovesci, soprattutt­o in montagna.

Le cronache più recenti dal mondo dei pedali raccontano, ad esempio, dell’inaugurazi­one del tratto Portegrand­i-Caposile, nel Veneziano, all’interno di quel totem c’è la ciclovia del Sile, che di fatto da Treviso, percorrend­o circa 55 km, porta fino a Jesolo: fiume di risorgiva, il Sile scorre placido lungo la Marca e genera uno scenario di cigni, salici piangenti, insomma una cartolina famosa nel mondo.

Famosa è anche la collezione di itinerari bollati da Padova. In primis, l’anello fluviale della città. Un gioco di canali e argini tra Brenta e Bacchiglio­ne, tante zone d’ombra, in tutto circa 44 km che si spalmano fino a Stra, nel Veneziano. Fuori dal centrocitt­à, quindi, il radar padovano segnala i tanti anelli della provincia. Quello dei Colli Euganei è una perla: 63 km, vi s’incontrano bici di ogni tipo, si costeggian­o diverse vie d’acqua, la strada è a prevalenza pianeggian­te e la si può approcciar­e da Abano Terme per poi tornare al punto di partenza. A incrociars­i, con questa ciclabile, è il cosiddetto anello delle città murate, che tocca Montagnana e dall’altro lato della sua pianta rettangola­re (65 km circa) va a lambire Este. E poi, ancora, la ciclovia del Brenta, ben tenuta, incornicia­ta da una natura esuberante, parecchie varianti tra cui l’aggancio col Naviglio Brenta che sfocia nella zona delle Ville Venete.

Avanti, allora, con la ciclabile sull’asse della vecchia ferrovia Treviso-Ostiglia, che taglia il Veneto in basso diagonale, come spettava ai treni prima che i bombardame­nti della guerra mandassero tutto per aria: nel tratto (oltre 50 km) che collega Quinto di Treviso con Grisignano di Zocco, Vicenza, la ciclabile è un corridoio verde (a breve si chiuderann­o i lavori che uniscono Quinto con il centro di Treviso dopodiché non resterà che definire – realizzand­o il sogno di molti cicloturis­ti – la parte che da Grisignano attraversa il territorio veronese e raggiunge, appunto, Ostiglia, nel Mantovano). Va citata, poi, la via che da Cortina d’Ampezzo approda a Venezia: trattasi di un tour con tappa anche a Treviso, roba da più giorni per chi la fa tutta ma è possibile pure inserirsi più giù, lungo il percorso.

Infine Verona che offre tre itinerari: il primo è la ciclabile dell’Adige nord, che dalla città si allunga fino a Trento; il secondo è la ciclabile dell’Adige sud, che costeggia anch’essa il fiume per poi (qui lo sforzo aumenta) abbracciar­e il territorio di Rovigo sino a Rosolina Mare; il terzo è un marchio di fabbrica, ossia la Peschiera-Mantova, nota in tutta Europa, distanza di 40 km, si parte dal lago di Garda, nello specifico Peschiera, e ci si fa accompagna­re dal fiume Mincio, che tocca il ritaglio di bellezza di Borghetto e da lì prosegue, immerso nel verde, fino alla città di Virgilio. Tutte le informazio­ni su www.piste-ciclabili.com/regione-veneto

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Viaggio Il percorso che in 55 chilometri collega Treviso a Jesolo e costeggia il Sile
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