Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Sagre, i volontari: tutelateci Zaia: pagheremo i legali

- Di Monica Zicchiero

VENEZIA «Giù le mani dalle Pro Loco: non si posso trasformar­e i volontari in imputati. La Regione vi fornirà assistenza legale». Un applauso a scena aperta ha accolto l’impegno del governator­e Luca Zaia che ieri in campo San Tomà con l’assessore al Turismo Federico Caner ha incontrato centinaia di volontari arrivati da ogni parte del Veneto per consegnarg­li il faldone con diecimila firme raccolte in calce al Manifesto Solidale.

È un appello a scrivere una legge che esenti da responsabi­lità penali e civili nel caso sagre e manifestaz­ioni siano funestate da lutti causati dal maltempo. Come è accaduto a Refrontolo, dove il 2 agosto 2014 una bomba d’acqua provocò l’esondazion­e del torrente Lierza e la piena spazzò via strutture, automobili e purtroppo persone alla Festa dei Omini al Molinetto della Croda. Per la morte di Maurizio Lot, Giannino Breda, Luciano Stella e Fabrizio Bortolin la procura di Treviso ha chiesto il rinvio a giudizio per il presidente della Pro Loco Valter Scapol, gli architetti Leopoldo Saccon e Annalisa Romitelli e il geologo Celeste Granziera accusati, in concorso di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Scapol ha appreso ieri che la Regione lo sosterrà con le spese legali. «Una buona notizia in una tragedia difficile da dimenticar­e. Spero non si arrivi ad una condanna ma nel caso mi rivarrò sul Comune che ha rilasciato i permessi», annuncia.

«Non possiamo fermare la natura – argomenta Zaia dopo aver chiesto un minuto di silenzio per le vittime – Si è trattato di una congiunzio­ne astrale e meteo negativa: da decenni in quella zona si organizzav­a la sagra a non era mai successo nulla. Lo abbiamo visto anche il questi giorni a Cortina e a Lentiai, dove è morto un uomo per un albero caduto a causa del maltempo: facciamo ancora processi alle Pro Loco?» Infine, l’appello ai magistrati: «Ci sarà un’occasione per dire oggi che impera il buonsenso?» La Regione ha preso l’impegno di portare le firme al Governo e al Parlamento e di sollecitar­e un intervento legislativ­o che tuteli le Pro Loco. «Io sono un volontario, non un assassino» recitavano le t-shirt indossate ieri dagli esponenti veneti dell’associazio­ne delle Pro Loco Unipli arrivati da ogni parte del Veneto: Sovizzo, Meolo, Legnago, Roncade, Quarto d’Altino, Caerano San Marco, Caorle, Mareno, Morgano. «È un problema nazionale di tutto il volontaria­to – avverte il presidente nazionale Nino La Spina – E per un mero caso non ci possiamo trasformar­e in imputati ed assassini». «Siamo qui per chiedere una legge che regoli e manifestaz­ioni temporanee - ha detto Giovanni Follador, presidente Veneto – I rischi ci sono in qualsiasi momento, bisogna trovare soluzioni per operare con serenità».

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ICon le Pro Loco Luca Zaia con i manifestan­ti ieri a Venezia

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