Seimila prof e maestri deprecarizzati

VENEZIA Gli Uffici scolastici stanno correndo contro il tempo, hanno ancora poche ore per le assunzioni del personale docente e di sostegno che a settembre insegneranno nelle elementari, medie e superiori. Lunedì il governo ha confermato, in seduta del consiglio dei ministri, che saranno assunti quasi 52 mila tra maestri e professori. In realtà, l’iter è già iniziato, lo scorso 29 luglio. In Veneto sono previsti circa 6 mila «nuovi» docenti, tutti però hanno già esperienza tra i banchi, erano infatti precari e ora diventano di ruolo. «Stiamo facendo le immissioni rapidamente spiega Daniela Beltrame, direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto -, non abbiamo ancora dati definitivi, è tutto in fieri, nei prossimi giorni dovremmo avere un quadro completo della situazione». Quello che è già certo, così denunciato i sindacati, è che il numero di docenti di ruolo non sarà mai sufficiente a coprire la domanda, soprattutto sul fronte del sostegno. «Mancano docenti di sostegno, è un problema storico della nostra regione e continuerà ad esserlo anche quest’anno», spiega Sandra Biolo, segretaria di Cisl Scuola del Veneto. L’annuncio del governo, «al via alle nuove assunzioni», ha fuorviato molti non addetti ai lavori che si erano convinti che gli insegnanti assunti non sarebbero stati (ex) precari. «In effetti l’annuncio potrebbe apparire demagogico - dice Marta Viotto, segretaria di Cgil Scuola del Veneto -, non ci sono nuovi docenti tout court ma stabilizzazioni di personale che già è in servizio». Altro problema, i bidelli: il contingente deciso dal governo non risponde ai bisogni. Dopo le proteste della Regione, ieri i sindacati hanno incontrato Beltrame. (g.b.)

Le proteste Insegnanti e studenti hanno manifestato contro le riforme della scuola , in particolare contro l’ultimo concorso