Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Verona, neonata di nove mesi muore mentre fa il bagnetto
Inchiesta della procura, disposta l’autopsia sul corpicino
VERONA Erano insieme nella vasca da bagno, fratellino e sorellina. Lui, di quasi tre anni e lei, otto mesi appena compiuti. Si è assentata un attimo, questione di pochi secondi, secondo quanto ha detto alla polizia, poi, al suo ritorno, ha trovato la piccola sott’acqua.
Sofia (nome di fantasia) è morta nel giro di pochi minuti: i soccorsi, per quanto celeri, non hanno potuto salvarla, nonostante i disperati tentativi di rianimarla sul posto. La madre è una trentenne nigeriana, richiedente asilo, ospite di una casa - famiglia di Veronetta. È lì, che domenica scorsa, verso sera, si è consumata la tragedia.
La chiamata, alla centrale del Suem del Policlinico di Borgo Roma, è arrivata intorno le 18,30. Al telefono, un operatore della comunità che ospita la donna, assieme ad altre richiedenti e in alcuni casi con figli a carico. Dopo che l’ambulanza è arrivata sul posto, i sanitari hanno cercato di stabilizzare la neonata, in arresto cardiocircolatorio. Nonostante l’uso del defibrillatore e il massaggio cardiaco, però, il cuore di Sofia non ha mai ricominciato a battere: i medici non hanno potuto fare altro che accertare il decesso per annegamento. Le prime indagini sono state affidate alla polizia: sul posto una volante che ha raccolto le prime testimonianze. La palla è poi passata alla Squadra Mobile. Secondo le ricostruzioni - gli agenti avrebbero sentito, oltre alla donna, anche alcuni operatori della casa - famiglia - la madre avrebbe messo fratello e sorella nella vasca da bagno. Con pochissima acqua: appena venti centimetri. Quasi un’abitudine, nei giorni di gran caldo della scorsa settimana. «L’ho fatto per rinfrescarli un po’», avrebbe detto ai poliziotti.
Poi si sarebbe assentata per «qualche secondo», il tempo per recuperare qualche vestito che, steso fuori ad asciugare, era caduto nel cortile. Secondo quanto raccontato dalla donna - una versione che quanti si occupano delle indagini stanno cercando di verificare - si sarebbe trattato di meno di un minuto. Fatto sta che, quando è rientrata in bagno, era troppo tardi: ha trovato il fratellino che piangeva, mentre Sofia non riemergeva dal fondo della vasca.
La notizia di quanto accaduto si è diffusa ieri, dopo l’apertura di un fascicolo da parte della Procura contro ignoti. Al momento, dunque, non c’è nessun provvedimento che riguarda la madre. Fonti della questura fanno sapere che ogni ipotesi resta aperta ma che per il momento si propende per quella dell’incidente domestico. Si saprà qualcosa di più dall’esito dell’autopsia disposta dal pm che è stata eseguita ieri al centro di Medicina legale del Policlinico.
Migliorano, intanto, le condizioni della bambina di sei anni colpita da un sasso durante un’escursione con il padre, sul sentiero della Valsorda, a Marano di Valpolicella. Ricoverata in rianimazione all’ospedale di Borgo Trento, ieri è stata risvegliata ed estubata. Resta sotto osservazione nel reparto di terapia intensiva.
La disgrazia La piccola era figlia di una richiedente asilo nigeriana ospitata in una casa - famiglia