Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il caso Valeria e le due facce di Napoli
Non aveva però tutti i torni l’anziana. Dieci anni di guerre di Camorra hanno causato una cinquantina di morti innocenti: tutti colpiti da pallottole vaganti. Si stenda poi un pietoso velo sull’affare monnezza, Scampìa e la droga a fiumi, il degrado urbanistico.
Per carità, sono altre storie. Che poco si conciliano (per fortuna) con la trama a lieto fine di Valentina: azzera ancestrali (di)sfide sull’asse Campania-Veneto a base di toni irriverenti nel migliore dei casi o gesti xenofobi e platealmente razzisti fra i peggiori. Un classico da amarcord: cori e striscioni da opposte tifoserie calcistiche. Ecco i napoletani che attaccano alzo zero i veronesi con «Giulietta tu sì na zoccola» e i veronesi che ricambiano affettuosamente con «Vesuvio mangiateli tutti». Ma alla resa dei conti Napoli ha sempre ammaliato i visitatori del Nordest. Come lo scrittore vicentino Guido Piovene. Che nel suo monumentale «Viaggio in Italia», realizzato sul finire degli Anni Cinquanta, scrive: «La bellezza di Napoli cresce di giorno in giorno, di settimana in settimana, via via che scopre i suoi segreti. Finché si giunge a intendere che veramente è questo il più bel golfo della terra».