Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Marghera, raddoppia la bioraffineria Eni Produrrà carburante anche da oli grezzi
VENEZIA La fase 2 della bioraffineria Eni di Marghera diventerà realtà e si potrà produrre il biocarburante anche con oli grezzi, grassi animali e altre materie prime a dir poco inedite. Lunedì è stato pubblicato il decreto di compatibilità ambientale dell’«upgrading del progetto “Green Refinery”», che chiude una lunghissima procedura di Via iniziata più di tre anni fa, non appena l’impianto rinnovato aveva iniziato a funzionare con il primo step. Il parere è positivo, anche se con una lista di prescrizioni.
Il progetto prevede, a regime, un aumento della produzione di biocarburante (green diesel, green nafta, gpl e in futuro anche jet fuel per gli aerei) dalle attuali 360 mila tonnellate a 600 mila. Il piano consentirà di completare, con un investimento di 186 milioni di euro complessivi, la riconversione della vecchia raffineria che altrimenti avrebbe rischiato di chiudere, e prevede due passaggi. Per fine ottobre sarà terminato il nuovo impianto di pretrattamento degli oli, che consentirà di ampliare le sostanze utilizzabili: non più solo gli oli raffinati (in primis l’olio di palma) e quelli esausti di frittura, ma anche gli oli grezzi e i grassi animali. Per il 2020 sarà invece pronto l’impianto di steam reforming, che aumenterà fino a 3 tonnellate l’ora la produzione di idrogeno, fondamentale nel processo di Ecofining, brevettato da Eni: per produrlo saranno usati gas naturali (per esempio il metano), azzerando la presenza di petrolio. (a. zo.)