Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Vento a più di 100 e downburst ecco cos’è successo
PADOVA Negli ultimi 30 anni si contano sulle dita di una mano i casi in cui i venti hanno raggiunto la forza di ieri pomeriggio. A spazzare via tetti, pedalò e ombrelloni sulle spiagge del litorale veneto sono stati venti che hanno raggiunto i 114 chilometri orari. Livello registrato dalla centralina di misurazione dell’Arpav a Bibione. «Questo dato però non ne esclude di più alti anche a distanza di pochi chilometri dalla centralina — spiega Marco Monai, responsabile del Servizio metereologico dell’Arpav —. Domani (oggi, ndr) potremo essere più precisi, dopo aver analizzato tutti i parametri raccolti». Quella vista sulle spiagge tra Rosolina e Jesolo potrebbe essere stata la combinazione tra due diversi fenomeni metereologici: una tromba d’aria, caratterizzata da un movimento a vortice, e un downburst, violenta cascata d’aria dall’alto associata a fenomeni temporaleschi.
«Ormai anche in Italia si parla più di tornado che di trombe d’aria, quando raggiungono una simile potenza e sono in grado di spostarsi per lunghe distanze — spiega il meteorologo Marco Giuliacci —. Il fenomeno che è accaduto in Veneto è stato generato dall’incontro tra la prima corrente di aria fredda con un grande accumulo di aria calda e di umidità. Il risultato è stato un fronte di nubi così compatto da causare il maltempo al quale abbiamo assistito. Il rischio di fenomeni intensi sul Veneto, anche se minore, permane oggi. Sono attesi temporali, anche forti. La buona notizia è che le temperature scenderanno e quindi vivremo un bel fine settimana, con il sole ma senza afa. Il caldo sarà sopportabile, con temperature previste tra 27 e 31 gradi».