Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Autobus Atvo fermato coi passeggeri a bordo per bloccare gli abusivi
VENEZIA Una gara di astuzie ed espedienti, dove ogni sconfitta si trasforma in insegnamento e ogni vittoria è solo temporanea. La lunga «guerra» contro il commercio abusivo e la contraffazione non ha fine e, anzi, durante l’estate si intensifica: agli ambulanti posizionati nei ponti e nei campi del centro storico lagunare si aggiungono i tanti venditori a caccia di clienti tra gli ombrelloni del litorale jesolano. Non stupisce, dunque, che anche le forze dell’ordine dei due Comuni abbiano deciso di fare squadra, specie da quando è apparso chiaro che gli abusivi che affollano le spiagge di Jesolo siano gli stessi che, al mattino, partono con le borse zeppe di merce da Mestre. Partendo da qui, gli agenti della polizia locale hanno avviato una serie di indagini, arrivando mercoledì a bloccare due autobus Atvo che dalla stazione si dirigevano verso le spiagge.
L’operazione congiunta dei due comandi è iniziata alle sette del mattino, quando una prima squadra di vigili in abiti civili ha segnalato ai colleghi che un nutrito gruppo di stranieri carichi di borsoni stava partendo verso Jesolo. «Da tempo proviamo a sorprendere gli abusivi sugli autobus, ma le loro “vedette” riuscivano sempre ad allertarli – racconta Gianni Franzoi, vicecomandante della polizia municipale di Venezia – questa volta abbiamo deciso di fare diversamente». Ad aspettarli, lungo la strada statale 14, fino a 13 autopattuglie, che hanno fermato i mezzi pubblici e, dopo aver fatto ripartire i turisti a bordo di un bus sostitutivo richiesto ad Atvo, si sono dedicati all’identificazione di tutti i sospetti. Venti, in totale, i fermati nel corso della giornata, approfittando delle leggi che vietano il commercio ambulante non autorizzato nei centri storici veneti e delle specifiche norme che impediscono anche il trasporto di prodotti non conformi. Dodici di loro, in regola con i documenti, sono stati subito liquidati, ma invece di continuare verso il litorale, dove la polizia li aspettava per sequestrare la merce, hanno preferito ritornare a Mestre a piedi. Due sono stati espulsi perché clandestini, altri tre sono stati sorpresi in possesso di materiale contraffatto e quindi deferiti all’autorità giudiziaria, mentre gli ultimi due sono stati segnalati agli uffici immigrazione in quanto in attesa di permesso di soggiorno.
«Soprattutto abbiamo fatto le foto identificative – spiega il comandante della polizia locale di Jesolo, Claudio Vanin – che ci permetteranno di avere un immediato raffronto nei prossimi episodi di resistenza all’arresto». Vanin ha poi annunciato che presto le pattuglie useranno le telecamere in spiaggia. «Un’operazione importante, primo passo di una collaborazione essenziale in ambito metropolitano», commenta l’assessore Simone Venturini. «È però necessario passare da un profilo amministrativo a uno penale, per incidere sui permessi di soggiorno», insiste Giorgio D’Este, assessore alla Sicurezza.