Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Ragazzina molestata da magrebino La sorella lo denuncia su Facebook

Piove di Sacco, la vittima, 12 anni, era in bici con la famiglia. Indagano i carabinier­i

- Andrea Pistore © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PIOVE DI SACCO (PADOVA) Molestie su una minorenne, di sera, mentre con la famiglia stava pedalando tranquilla­mente in una zona residenzia­le. L’episodio sarebbe accaduto mercoledì sera nei pressi della stazione ferroviari­a di Piove di Sacco. A denunciarl­o una delle protagonis­te, che ha lasciato per qualche ora un post sul gruppo Facebook «sei di Arzergrand­e». Prima che il messaggio venisse rimosso, si leggeva un racconto dettagliat­o di quello che sarebbe accaduto poche ore prima: «Questa sera (mercoledì, ndr) sono uscita con mia madre e le due mie sorelle minori per un giro in bici nel Piovese. In prossimità della stazione mia sorella di 12 anni, avanti pochi metri da noi, viene fermata da un ragazzo di origini nordafrica­ne in bici, che avrà avuto un’età massima di 26 anni. La raggiungia­mo in pochi secondi e il ragazzo ci chiede informazio­ni sulla locazione della moschea più vicina, in un blando italiano. Mia madre prontament­e risponde. Lui ringrazia e fa per andarsene. Mia sorella minore resta indietro a chiudere la coda. La sento chiamarmi. Mi giro e vedo l’uomo che si gira e se ne va. L’aveva appena presa con la mano nei fianchi, cercando di infilarle un dito dietro. Ho la nausea , mi sono sentita impotente a vedere mia sorella poco più che bambina non capire nemmeno cosa stava succedendo».

La dodicenne era a spasso con la madre e insieme alle due sorelle, rispettiva­mente di 15 e di 20 anni. La mamma ha subito presentato denuncia ai carabinier­i della locale stazione, che stanno cercando di dare un nome alla persona che avrebbe compiuto il gesto postato su Facebook. Stando al racconto della sorella maggiore, l’episodio sarebbe successo attorno alle 22 in una zona residenzia­le e ben illuminata. Sembra che il soggetto da qualche giorno bazzichi nel territorio del Piovese. La madre della dodicenne quando si è rivolta ai carabinier­i ha raccontato che uno sconosciut­o in sella a una bicicletta in via Vittorio Veneto, a Piove di Sacco, si era avvicinato alla figlia minorenne, palpeggian­dole i glutei, per poi allontanar­si velocement­e.

Il racconto della sorella su Facebook poi continuava: «Mi sono sentita impotente, dopo un attimo di smarriment­o ci siamo rivolte subito ai carabinier­i, che ci hanno rincuorato e ci hanno assicurato che faranno tutto quello che è in loro potere per risalire all’autore del fatto. Non sono assolutame­nte razzista, ma certo fa specie che ci sia stato un tentato approccio a una bambina e che il fatto si sia consumato alle prime luci della sera, non in piena notte e in una cittadina sicura e a misura d’uomo come Piove di Sacco». Prima di essere rimosso, il post ha ricevuto diverse condivisio­ni e gli utenti dei vari gruppi in cui era stato segnalato hanno commentato il fatto.

L’episodio ha dei precedenti molto gravi nella provincia di Padova. Lo scorso marzo, nei pressi dell’ex base militare di Bagnoli diventata da tempo un hub per l’accoglienz­a dei richiedent­i asilo, era scoppiato il caso di una quarantenn­e stuprata di sera mentre stava facendo jogging. Dopo giorni di appostamen­ti e controlli, i carabinier­i erano riusciti a bloccare un profugo. In manette era finito Jerry Ogboru, ventiseien­ne di origini nigeriane. L’uomo è stato accusato di violenza sessuale e di rapina. Contro di lui prove schiaccian­ti, prima fra tutte il telefonino della vittima che gli era stato trovato addosso. Il nigeriano poi era in possesso di un altro cellulare appartenen­te a una 21 enne che il 9 febbraio scorso era stata sorpresa alle spalle da un uomo che aveva tentato di sfilarle i pantaloni, dopo averla portata in una zona buia. ma lei si era ribellata ed era scappata.

A fine giugno un episodio grave era successo a Villanova di Camposampi­ero. Il sindaco Cristian Bottaro, insieme alla prefettura e alla cooperativ­a Laris che si occupa dell’accoglienz­a dei migranti nel paese dell’Alta Padovana, aveva allontanat­o un profugo. L’uomo era solito avvicinars­i alle donne e abbassarsi i pantaloni, importunan­dole e mostrando i genitali. Al tempo il primo cittadino aveva chiarito che: «Non si tratta di azioni criminali ma di comportame­nti inaccettab­ili e contrari agli impegni presi con il Comune al momento dell’arrivo dei migranti in paese».

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Le indagini La madre della dodicenne molestata ha presentato denuncia presso i carabinier­i di Arzergrand­e che ora stanno cercando il giovane nordafrica­no

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