Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il furgone lo urta, cade nella scarpata

Incidente a Vittorio Veneto. Ernesto Della Giustina, 66 anni, è morto due ore dopo in ospedale

- Andrea Zambenedet­ti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VITTORIO VENETO Non è ancora giorno quando a Longhere di Vittorio Veneto lo specchiett­o di un furgone urta Ernesto Della Giustina, 66 anni. Le conseguenz­e dell’incidente appaiono subito gravi ma non drammatich­e come invece si rivelerann­o poche ore dopo, quando i medici non possono far altro che constatare il decesso del pensionato.

Della Giustina spesso usciva di casa di buon mattino per concedersi delle passeggiat­e nel verde. Anche ieri aveva scelto di fare quattro passi, prima che il sole e il caldo rendessero l’aria irrespirab­ile. Alle 5,30 l’uomo chiude alle sue spalle la porta di casa e si inoltra lungo via Vallata ha il tempo di fare pochi passi dal civico 60 di via delle Fosse, dove abita, quando avviene l’impatto. All’improvviso, prima di avere il tempo di rendersi conto di quel che sta per succedere e di spostarsi, viene urtato dallo specchiett­o di un furgone condotto da A.D.V. 34enne di Revine, che si è fermato dopo essersi accorto di cosa era successo.

L’urto con il retrovisor­e fa cadere e precipitar­e l’uomo nella scarpata che costeggia la strada. Quando vengono allertati i soccorsi il personale decide per il trasporto all’ospedale di Vittorio Veneto con un codice di media gravità. I suoi parametri vitali sono stabili ma in pochi minuti il quadro clinico si aggrava fino a costringer­e i medici a valutare il trasporto all’ospedale di Treviso in elicottero. Ed è in quei frangenti, quando sono ormai passate due ore dall’impatto, che il suo cuore smette di battere.

Sul luogo dell’incidente intanto arrivano gli agenti della polizia stradale del distaccame­nto di Vittorio Veneto. Toccherà a loro ricostruir­e come siano andate le cose, valutare le violazioni al codice della strada, e quindi eventuali responsabi­lità di carattere penale. Un lavoro complesso quello dei poliziotti, inizialmen­te reso difficile anche dalla mancanza di documenti della vittima, lasciati a casa per una passeggiat­a in abiti leggeri.

Dell’accaduto, in mattinata, è stata avvertita la Procura della repubblica che nelle prossime ore potrebbe aprire un fascicolo per omicidio stradale. Non è escluso che la magistratu­ra richieda l’esame autoptico per chiarire con maggiore precisione la sequenza. Secondo la prima ricostruzi­one sarebbe stato proprio l’urto con lo specchiett­o a sbalzare l’uomo all’esterno della carreggiat­a e quindi a farlo precipitar­e nella scarpata. Un impatto che all’inizio non era sembrato così violento. Ad essergli stati fatali potrebbero essere stati quindi i traumi anche se non è escluso che ulteriori chiariment­i arrivino dall’esame esterno sul corpo della vittima o dall’autopsia qualora la magistratu­ra decida di farne richiesta.

Della Giustina era una persona riservata, viveva in via delle Fosse a pochi passi dall’abitazione della madre e del luogo dell’incidente di ieri mattina. non era sposato e in paese tutti sapevano della sua passione per le passeggiat­e, spesso come ieri prima ancora che sorgesse il sole. Non appena la magistratu­ra concederà il nullaosta sarà fissata la data dell’estremo saluto.

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L’ospedale di Vittorio Veneto
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I rilievi della Polstrada Gli agenti sul luogo dell’incidente mortale

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