Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Detenuti ad Amburgo, la svolta «Maria ci ha chiamato, è libera»
Arrestati al G20, scarcerata la ragazza feltrina. Fiaccole per Vettorel in carcere
FELTRE Dopo trentaquattro giorni di carcere, Maria Rocco è libera. Prosegue invece la detenzione per Fabio Vettorel. Ieri sera, a Feltre, almeno un centinaio di persone ha improvvisato una fiaccolata per chiedere nuovamente la liberazione del ragazzo, per cui i giudici tedeschi hanno confermato l’arresto. La ragazza di Cesiomaggiore, 23 anni, detenuta dallo scorso 9 luglio nel carcere di Billwerder, ad Amburgo, con l’accusa di aver attentato all’ordine pubblico durante il vertice dei grandi del mondo, il G20, è stata scarcerata. «Ci ha telefonato Maria e ci ha dato la notizia che era libera – racconta la mamma Giuditta Rocco -. È proprio una bella notizia. Ora aspettiamo che ci diano indicazioni su come tornerà. La speranza è che anche gli altri genitori, quelli di Fabio, ricevano presto una telefonata come quella nostra di oggi. Grazie, grazie a tutti per la solidarietà dimostrataci».
Non tramonta, invece, l’ansia per Fabio Vettorel. Al ragazzo feltrino di 18 anni, alla protesta di Amburgo assieme alla Rocco, non è stata concessa la libertà in attesa del processo. Per la Corte tedesca sembra troppo alto il rischio di fuga. E’ quanto scrive, ieri, il quotidiano tedesco «Süddetsche Zeitung», che ha dedicato un lungo articolo alla vicenda del giovane feltrino. Il giornale mette in dubbio che il 7 luglio scorso, i contestatori del G20 abbiano dato corpo a un «massiccio attacco»: si sarebbe invece trattato del lancio di pochi oggetti raccolti per le strade. Nell’articolo dello Zeitung si descrive Fabio Vettorel come proveniente da famiglia borghese, con la madre che lavora come consulente aziendale. Il ragazzo, prosegue il pezzo, è membro di un gruppo bellunese di sinistra chiamato «il Postaz». Il quotidiano ricorda anche come il gruppo, cinque settimane fa, si fosse accampato davanti al municipio di Belluno per protestare pacificamente contro il proliferare delle centraline idroelettriche.
Quindi i fatti recenti. Il senato del tribunale superiore di Amburgo ha respinto la richiesta dell’avvocatessa della difesa, Gabriele Heinecke. Secondo il procuratore di Stato, il giovane italiano, che manifestava all’interno di un gruppo di duecento manifestanti, avrebbe gettato pietre, petardi e bengala contro le forze di polizia la mattina del 7 luglio. La motivazione dell’arresto è di «aver agito attivamente contro gli agenti di polizia». Sempre sullo Zeitung, l’avvocatessa del ragazzo accusa la procura di avere agito con eccessiva durezza e in as- senza di prove sufficienti e, per questa ragione, racconta di aver inoltrato la richiesta di liberazione alla Corte costituzionale di Karlsruhe, che si esprimerà con una sentenza tra due settimane.
A raccontare come erano finiti in carcere i due feltrini ci ha pensato l’avvocato Paolo Serrangeli, con il quale Maria Rocco collaborava ad un progetto. «Maria e Fabio, la mattina del 7 luglio scorso, intorno alle 6.30, stavano procedendo insieme al altre duecento persone, per dirigersi alla manifestazione di dissenso e protesta al G20 di Amburgo – spiega il legale -. Prima di poter arrivare al meeting, si sono imbattuti in due falangi di poliziotti in tenuta anti sommossa che, chiudendo il gruppo di manifestanti all’interno di una strada senza uscite, hanno caricato la folla senza alcun motivo apparente. In quel frangente dalla folla, piombata nel panico, sono partiti sei lanci di oggetti di fortuna, che sono andati ad abbattersi sulla strada, a dieci metri dalla carica della polizia, che poi ha fermato 73 persone». Di queste, la maggioranza erano cittadini tedeschi che sono stati arrestati e presto rilasciati, mentre italiani e greci sono tutt’ora in carcere: tra loro anche Vettorel. «L’accusa rivoltagli è grave, turbativa dell’ordine pubblico per non essersi allontanato da una manifestazione violenta - ancora il legale -. Dopo la carica, i due ragazzi stavano scappando in preda al panico, come tanti altri, ma vedendo una ragazza tedesca che si era procurata una frattura a una gamba, Maria si è fermata integrando con la sua condotta il reato che le viene ingiustamente contestato. Fabio le era rimasto vicino. Arrestati, sono stati interrogati il giorno stesso. Il giorno dopo la Corte appositamente costituita ha deciso per la detenzione, per pericolo di fuga».