Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Rientra l’allarme, ad Alverà (quasi) tutti a casa Assemblea straordinaria sulle «strategie» di fuga
Resta inagibile solo il ristorante al lago Scin. I tecnici spiegano ai residenti come si scappa da una frana
CORTINA D’AMPEZZO L’informazione prima del via libera al rientro in casa: è finita ieri l’odissea di gran parte dei 50 sfollati di Alverà, convocati in Comune prima della revoca parziale dell’ordinanza di evacuazione che riguardava le loro abitazioni. Solo due dei dodici edifici interessati dall’evacuazione non sono stati giudicati sicuri, soprattutto a causa dei danni strutturali causati dalla frana della notte tra il 4 e il 5 agosto.
«Ho convocato in sala consiliare tutti i cittadini interessati dall’ordinanza di evacuazione – spiega il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina – Ho illustrato loro il piano di emergenza, spiegando quali comportamenti tenere in caso di maltempo, come mettersi al sicuro in casa e quali punti raggiungere in caso di emergenza». Poi ha disposto la revoca parziale dell’ordinanza e poco dopo le persone hanno iniziato a rimettere piede nelle loro case. Intorno alle 18, Veneto Strade ha avviato la riapertura della strada per Alverà. Il ritorno alla normalità sarebbe potuto scattare già mercoledì, ma un apposito vertice in Prefettura aveva confermato il mantenimento del piano di evacuazione.
Il rientro degli sfollati nelle loro case era stato giudicato tropo rischioso alla luce della dichiarazione di preallerta meteo diramata dalla Regione, che prevedeva rovesci temporaleschi fino a ieri mattina. Tra le preoccupazioni principali, oltre alla tenuta idrogeologica complessiva di una zona già martoriata dalla frana, c’era la possibile erosione degli argini dei torrenti Rio Gere e Alverà. Inoltre, le centinaia di migliaia di metri cubi di detriti incombevano a monte del paese rendevano più problematico il quadro generale.
Con il passare dei giorni, buona parte del materiale precipitato sul paese è stato rimosso. Camion su camion di ghiaia e sassi che hanno fatto la spola tra Alverà e il fondovalle. Intanto, per la località martoriata dalla frana che ha ucciso la 61 enne Carla Catturani (trascinata a valle nella sua Panda mentre tornava dalla festa del sestiere) si pensa a un sistema di monitoraggio automatizzato, simile a quello già applicato in altri punti sensibili a livello idrogeologico (Borca e Acquabona in primis). In tutta Cortina, intanto, si è attivata la macchina della solidarietà.
Non si è trattato solo degli aiuti pratici della fase post emergenziale, con decine di persone impegnate a ripulire Alverà con pale e secchi, ma anche di iniziative mirate alla raccolta di fondi per aiutare economicamente gli sfollati. ll Soroptimist International Club di Cortina ha organizzato un concerto di beneficenza all’«Alexander Girardi Hall». Sul palco del centro polifunzionale, il Corpo musicale di Cortina. Inizialmente, l’iniziativa er stata organizzata per raccogliere fondi per la onlus «The Game Never Ends», che sostiene i progetti sportivi per disabili. Alla fine, però, la somma raccolta è stata girata alle famiglie colpite dalla frana di Alverà.
Ma non finisce qui. L’associazione sportiva «Sestiere di Alverà», ha aperto un conto per le donazioni per lo stesso scopo. L’Iban è IT 63 S 08511 61070 000000033124. Intanto, l’assessore regionale al Turismo Federico Caner lancia un messaggio di solidarietà congiunto per tutte le popolazioni colpite dal maltempo degli ultimi giorni, dalle coste veneziane alle Dolomiti ampezzane: «Come hanno sempre fatto – commenta – anche in questo caso le nostre comunità sapranno superare gli ostacoli».