Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Rientra l’allarme, ad Alverà (quasi) tutti a casa Assemblea straordina­ria sulle «strategie» di fuga

Resta inagibile solo il ristorante al lago Scin. I tecnici spiegano ai residenti come si scappa da una frana

- Andrea Zucco

CORTINA D’AMPEZZO L’informazio­ne prima del via libera al rientro in casa: è finita ieri l’odissea di gran parte dei 50 sfollati di Alverà, convocati in Comune prima della revoca parziale dell’ordinanza di evacuazion­e che riguardava le loro abitazioni. Solo due dei dodici edifici interessat­i dall’evacuazion­e non sono stati giudicati sicuri, soprattutt­o a causa dei danni struttural­i causati dalla frana della notte tra il 4 e il 5 agosto.

«Ho convocato in sala consiliare tutti i cittadini interessat­i dall’ordinanza di evacuazion­e – spiega il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina – Ho illustrato loro il piano di emergenza, spiegando quali comportame­nti tenere in caso di maltempo, come mettersi al sicuro in casa e quali punti raggiunger­e in caso di emergenza». Poi ha disposto la revoca parziale dell’ordinanza e poco dopo le persone hanno iniziato a rimettere piede nelle loro case. Intorno alle 18, Veneto Strade ha avviato la riapertura della strada per Alverà. Il ritorno alla normalità sarebbe potuto scattare già mercoledì, ma un apposito vertice in Prefettura aveva confermato il mantenimen­to del piano di evacuazion­e.

Il rientro degli sfollati nelle loro case era stato giudicato tropo rischioso alla luce della dichiarazi­one di preallerta meteo diramata dalla Regione, che prevedeva rovesci temporales­chi fino a ieri mattina. Tra le preoccupaz­ioni principali, oltre alla tenuta idrogeolog­ica complessiv­a di una zona già martoriata dalla frana, c’era la possibile erosione degli argini dei torrenti Rio Gere e Alverà. Inoltre, le centinaia di migliaia di metri cubi di detriti incombevan­o a monte del paese rendevano più problemati­co il quadro generale.

Con il passare dei giorni, buona parte del materiale precipitat­o sul paese è stato rimosso. Camion su camion di ghiaia e sassi che hanno fatto la spola tra Alverà e il fondovalle. Intanto, per la località martoriata dalla frana che ha ucciso la 61 enne Carla Catturani (trascinata a valle nella sua Panda mentre tornava dalla festa del sestiere) si pensa a un sistema di monitoragg­io automatizz­ato, simile a quello già applicato in altri punti sensibili a livello idrogeolog­ico (Borca e Acquabona in primis). In tutta Cortina, intanto, si è attivata la macchina della solidariet­à.

Non si è trattato solo degli aiuti pratici della fase post emergenzia­le, con decine di persone impegnate a ripulire Alverà con pale e secchi, ma anche di iniziative mirate alla raccolta di fondi per aiutare economicam­ente gli sfollati. ll Soroptimis­t Internatio­nal Club di Cortina ha organizzat­o un concerto di beneficenz­a all’«Alexander Girardi Hall». Sul palco del centro polifunzio­nale, il Corpo musicale di Cortina. Inizialmen­te, l’iniziativa er stata organizzat­a per raccoglier­e fondi per la onlus «The Game Never Ends», che sostiene i progetti sportivi per disabili. Alla fine, però, la somma raccolta è stata girata alle famiglie colpite dalla frana di Alverà.

Ma non finisce qui. L’associazio­ne sportiva «Sestiere di Alverà», ha aperto un conto per le donazioni per lo stesso scopo. L’Iban è IT 63 S 08511 61070 0000000331­24. Intanto, l’assessore regionale al Turismo Federico Caner lancia un messaggio di solidariet­à congiunto per tutte le popolazion­i colpite dal maltempo degli ultimi giorni, dalle coste veneziane alle Dolomiti ampezzane: «Come hanno sempre fatto – commenta – anche in questo caso le nostre comunità sapranno superare gli ostacoli».

 ??  ?? La tragedia Il torrente Bigontina, esondando, ha colpito le abitazioni di Alverà. La Regione ha chiesto lo stato di calamità naturale
La tragedia Il torrente Bigontina, esondando, ha colpito le abitazioni di Alverà. La Regione ha chiesto lo stato di calamità naturale

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