Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«I profughi alla sagra sono i più volonteros­i»

E Zerman si divide tra favorevoli (molti) e critici: «Allora io non ci vado»

- Zambenedet­ti

MOGLIANO Alla sagra di Zerman quattro richiedent­i asilo hanno aiutato gli organizzat­ori. «Non sono annoiati come i nostri ragazzi, sono più volonteros­i» ha scritto Pietro Scomparin. Ma i suoi compliment­i hanno indispetti­to altri concittadi­ni: «Allora noi non ci veniamo».

MOGLIANO All’organizzaz­ione della sagra collaboran­o quattro migranti richiedent­i asilo politico? «Allora io non ci vado».

La festa è quella di Zerman di Mogliano e la polemica è esplosa sulla pagina Facebook del sindacalis­ta della Cisl Pietro Scomparin. L’uomo ha condiviso sul suo profilo l’esperienza di questi giorni durante l’organizzaz­ione dell’evento, un momento importante per la vita della comunità, stretta tra l’autostrada A27 e il passante di Mestre. Per coinvolger­e alcuni giovani profughi che vivono all’ex Hotel Ferro di Zerman, ora allestito per l’accoglienz­a dei migranti richiedent­i asilo, è stata data loro la possibilit­à di partecipar­e all’organizzaz­ione della festa paesana. Lavoro di volontaria­to, chiarament­e non retribuito.

«Sono particolar­mente soddisfatt­o - ha scritto Scomparin sul social network - non solo per i preparativ­i della nostra sagra paesana, ma principalm­ente per aver vissuto per alcuni giorni insieme ad alcuni profughi, giovani straordina­ri, solari, pieni di speranza e di gioia di vivere. Non sono annoiati come i nostri ragazzi, hanno una volontà e forza di spirito eccezional­e. Non si alzano tardi come i nostri figli, sono disponibil­issimi e pronti a tutto. Sono quelli che ci aiutano per predisporr­e tutto per la prossima sagra, al contrario dei nostri compaesani, quelli che ci aiutano si possono contare sulle dita di una mano monca». Segue una foto con tre volontari (hanno età comprese tra i 19 e i 25 anni) che sfoggiano un sorriso.

Apriti cielo. A far arrabbiare chi ha scelto di commentare il suo post non sono stati solo i paragoni con i giovani italiani ma anche il semplice impiego di volontari richiedent­i asilo. Tra chi ha commentato il post, c’è chi ha accusato il sindacalis­ta di non aver mai zappato la terra e chi ha scritto che pur essendo sempre andato volentieri alla sagra, quest’anno rimarrà a casa. «Di un milione di profughi – commenta in dialetto veneto un altro utente – solo cento muovono il c... Gli altri? Mangiano a sbafo dei cittadini. Siamo invasi». Scomparin, contattato telefonica­mente, ha spiegato che non si attendeva certo così tanto clamore: «Sono stupito. A rincuorarm­i c’è il fatto che la bilancia dei commenti e il giudizio dei miei amici pendono verso la mia opinione. Non mancano le letture distorte e i pregiudizi ma io non volevo offendere nessuno, volevo solo sottolinea­re questa differenza. Entrare a contatto con loro, con i loro sogni e le loro speranze, è stato davvero una bella esperienza».

 ??  ?? Sorridenti Pietro Scomparin in compagnia di alcuni dei profughi che hanno collaborat­o alla riuscita della sagra di Zerman
Sorridenti Pietro Scomparin in compagnia di alcuni dei profughi che hanno collaborat­o alla riuscita della sagra di Zerman

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