Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La bici del prete rinasce con Walter nella bottega di Madonna Granda

Pian, ex vigile, rilancia lo storico modello: «Faccio ciò che mi piace»

- di Silvia Madiotto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Chi ha qualche anno in più ricorda la «bici del prete» con nitidezza, con una sana dose di rispetto e, talvolta, celata commozione. Anche i più giovani con un non faticoso salto nella memoria la possono far riaffiorar­e, è quella nelle foto in bianco e nero, oggi ricercato oggetto di culto per dare un tocco di classe a chi preferisce muoversi in città pedalando leggero. Adesso un artigiano trevigiano la ripropone nuova e uguale, come quella di una volta, ma con uno stile moderno che racconta una storia di tutti.

Walter Pian ha la sua bottega in via Stangade da nove anni, a due passi da piazza Santa Maria Maggiore. Lì ci passano tutti, a Treviso è una specie di autorità in materia di due ruote. Si occupa di piccole e grandi manutenzio­ni, riparazion­i fatte sempre con cura e attenzione, ha un tocco magico che sistema ogni problema, a volte ci si trova anche una bici usata rimessa praticamen­te a nuovo, pronta per la strada. In quel negozietto un po’ discosto più di qualche volta i clienti gli hanno sottoposto una questione delicata: «Questa bici è piccola, non ci sto, si possono alzare sella e manubrio?». E non sempre la risposta è stata positiva. Così se l’è disegnata lui, riproponen­do la bici Bianchi di cinquant’anni fa, quella del prete appunto, che risponde sia a una liturgia vintage che ai viaggiator­i di statura più massiccia.

È una storia nella storia, quella di Walter. «Prima di aprire la bottega vestivo una divisa, ho lavorato per trent’anni nel corpo dei vigili urbani come motociclis­ta – racconta -. A 13 anni avevo cominciato a fare questo lavoro, mi divertivo a smontare e sistemare le biciclette, ma al ritorno dal servizio militare ho fatto il concorso per entrare nella polizia locale e ce l’ho fatta. Quando sono andato in pensione sono tornato alla mia vecchia passione e devo ammettere che mi piace sempre di più». Di gente, passando dal comando dei vigili al negozio di via Stangade, ne ha conosciuta tanta da non poter fare un elenco. «Giudici, avvocati, imprendito­ri, giornalist­i, operai e casalinghe, anche se da me vengono soprattutt­o gli appassiona­ti».

La svolta porta la data di inizio anno, quando ha deciso di disegnare la sua bicicletta. «I curati di campagna usavano queste biciclette con le ruote da 28 pollici invece che da 26, la chiamavano bici del prete perché se no, con quelle più basse, pulivano la strada con la tonaca – sorride -. Dopo mesi di ricerca ho trovato un telaista fuori città, ai confini della provincia e adesso è pronta». Se la guarda tra le mani, «è bella vero?», mentre mostra i dettagli che fanno la differenza e un campanello con l’immagine di un prete in sella. Di che colore sarà la sua? Solo nera, non ci

Pian Ha i freni a bacchetta e le ruote da 28 pollici, è un oggetto unico

sono variazioni sul tema. «Ha i freni a bacchetta, non ci sono fili, i fanali sono a batteria. Oggetti come questo non se ne trovano in giro. E poi fa bene alla schiena, si sta su dritti». Per ora gli esemplari sono pochi, ma è già disponibil­e per vendite e prenotazio­ne.

Nella terra che alla parola «pedali» risponde «Pinarello» quello di Walter è un non scontato aneddoto di piena dedizione al primo amore, la bicicletta.

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 ??  ?? La bicicletta di Walter Sopra Walter Pian, 69 anni, ex vigile, con la bici da lui disegnata nella bottega a Madonna Granda. A lato, don Camillo e Peppone: il prete di campagna monta la nota bicicletta (foto Balanza)
La bicicletta di Walter Sopra Walter Pian, 69 anni, ex vigile, con la bici da lui disegnata nella bottega a Madonna Granda. A lato, don Camillo e Peppone: il prete di campagna monta la nota bicicletta (foto Balanza)

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